L’elemento peculiare della giornata odierna è rappresentato ancora dal conflitto in atto fra un cut-off ciclonico, sempre più isolato sulla Penisola Iberica, e l’Anticiclone sub-tropicale, protagonista assoluto sulle regioni meridionali, che presto si espanderà a tutto il Paese, grazie a una configurazione barica assai congeniale.
Tale conflitto trova l’area di convergenza persistentemente in sede italica, ed esattamente sul Mediterraneo centro-occidentale, ove anche oggi non sono mancate situazioni temporalesche, seppur meno rilevanti rispetto a quanto accaduto fino a ieri per via di un contrasto termico via via in attenuazione.
Un ultimo incisivo attacco instabile, lungo il ramo frontale di convergenza fra masse d’aria diverse, è giunto in mattinata sulla Sardegna, colpendo in particolare il nord dell’isola con fenomenologia solo localmente significativa.
Nelle ultime ore l’area instabile va perdendo importanza, seppure lungo il binario di correnti sud/occidentali scorra ancora della nuvolosità localmente significativa, produttrice di precipitazioni sul nord Sardegna, la Romagna e il trevigiano.
Tuttavia, la nuvolosità più compatta ed organizzata va arretrando il proprio raggio d’azione verso l’ovest del Mediterraneo, sotto la spinta calda altopressoria stabilizzante che sta guadagnando terreno lungo la nostra Penisola.
L’Alta pressione al sud e sulla Sicilia, ormai insistente da svariati giorni per una situazione barica quasi congelata, è anche oggi sinonimo di caldo record su alcune località. Appena ieri, si sono stabiliti alcuni record assoluti mensili, in stazioni dell’Aeronautica Militare come Capo Palinuro, Lamezia Terme e Latronico.
Record che cadono come birilli, esattamente come accaduto nei mesi di Giugno e Luglio, sempre nella terza decade sulle medesime zone meridionali. Anche quest’oggi si stanno raggiungendo valori termici rilevantissimi in molte aree del sud, specialmente in Campania. In odore di record assoluto persino Napoli Capodichino, che in questa fase del pomeriggio è arrivata a ben 39 gradi!
I valori così alti in Campania sono determinati non solo dalla termiche piuttosto elevate in quota, ma soprattutto dalle correnti settentrionali che nei medi-bassi strati discendono dall’Appennino riscaldandosi ulteriormente, amplificando in tal modo il gradiente termico tra le medie quote ed il suolo, con aria che risulta secchissima.
Correnti di provenienza settentrionale che, sospinte dall’espansione dell’ala dell’Anticiclone delle Azzorre dal Regno Unito verso centro-est dell’Europa, hanno determinato un lieve ridimensionamento del caldo in alcune aree di Puglia, Calabria e Sicilia (specie costa nord dell’isola), negli scorsi giorni penalizzate dalle correnti sciroccali.
L’azione dell’alta pressione sub-tropicale in quota, con associata aria rovente, è comunque la principale responsabile di un caldo che trova riscontro anche più ad oriente, su Grecia, Turchia e Romania dove le punte massime sono arrivate fino a 36-38 gradi.
L’evoluzione per i prossimi giorni è sostanzialmente confermata ed improntata ad una decisa stabilizzazione su tutto il Mediterraneo: il rafforzamento dell’Alta Pressione delle Azzorre (massimi sul Regno Unito, che vive una fase stabile dopo tanto tempo) sui paralleli centrali europei, favorirà l’isolamento retrogrado del cut-off ciclonico tra Portogallo e Marocco.
Una posizione che sarà favorevole al contestuale rinforzo dell’Alta pressione di matrice sub-tropicale sul Mediterraneo centro-occidentale, un anticiclone che in quota vedrà pian piano arretrare i propri massimi verso ovest.
In tal modo avremo già dal week-end condizioni meteorologiche maggiormente uniformi sul nostro territorio italiano, con un lieve cedimento del caldo estremo al sud e sulla Sicilia, mentre al contrario i valori termici aumenteranno di svariati gradi al centro-nord e sulla Sardegna.
Appare così confermata quella fase di tempo stabile e caldo che potrebbe prolungarsi fin verso fine mese. Fase finale del mese che vedrà farsi avanti una nuova onda ciclonica sulla Penisola Iberica, che potrebbe essere responsabile di una nuova intensificazione della spinta di masse d’aria calde dall’entroterra nord-africano al bacino centrale del Mediterraneo, almeno in una prima fase.
Una disposizione barica penalizzante, che potrebbe essere il preludio di nuove temperature da record o quasi su alcune aree del centro-sud. Un’onda di calore potenzialmente notevole, ancor più eccezionale se dovesse arrivare a prolungarsi fino ai primissimi giorni di settembre.