Il modello di Reading, nelle sue due emissioni giornaliere, continua da alcuni giorni a mostrare scenari interessanti per la terza decade del mese, ormai prossima ad esordire. Il trend iniziato da qualche settimana, caratterizzato da frequenti scambi meridiani, potrebbe concretizzarsi anche sul medio-lungo periodo, canalizzando altri impulsi d’aria fredda fino alle nostre latitudini mediterranee.
Al momento, è ancora troppo prematuro stabilire quanto l’Italia potrà essere direttamente esposta alle nuove discese fredde meridiane attese nella prossima settimana, oppure se esse prediligeranno la strada dei Balcani, interessando solo marginalmente le nostre regioni. Vediamo dunque che cosa mostra il modello ECMWF, partendo da una situazione attualmente caratterizzata dall’intrusione di un vortice d’aria gelida sul Mar Adriatico.
Il movimento retrogrado del vortice d’aria fredda dai Balcani, fin sulle nostre regioni, trova la causa principale nell’espansione verso nord-est dell’Alta Pressione delle Azzorre, la quale ha stretto alleanza con una cella anticiclonica posizionata sui settori più settentrionali della Penisola Scandinava.
L’Alta Pressione oceanica e quella russo-scandinava manterranno una certa comunicatività, così da convogliare nel corso della settimana ulteriori infiltrazioni d’aria fredda proveniente dall’Europa Orientale. Tra Sabato 21 e Domenica 22 il Triveneto e tutta la fascia adriatica saranno ancora interessati da isoterme pari a -4/-5°C all’altezza isobarica di 850 hPa, mentre su tutte le restanti zone sono attese isoterme comunque basse attorno ai -2/-3°C.
Nei primi giorni della prossima settimana l’Anticiclone oceanico, fino a quel momento proteso sul cuore centrale dell’Europa, arretrerà di poco verso ovest, ergendosi nel contempo verso latitudini più settentrionali. In questo modo, si avrà la discesa di una nuova saccatura fredda dalla Penisola Scandinava, con apporti d’aria d’estrazione polare che raggiungeranno anche il nostro Paese, con la configurazione di una configurazione maggiormente depressionaria, il cui perno si andrà a posizionare sulle regioni meridionale.
La parte più attiva della colata fredda tenderebbe a scorrere sulla Penisola Balcanica, mentre verso metà settimana si avrà un miglioramento grazie al tentativo dell’Anticiclone atlantico di portare il bordo orientale verso le nostre regioni. Concedendo credito alle previsioni a lungo termine, anche questo approccio altopressorio non andrebbe facilmente in porto per l’intervento di nuovi assalti d’aria fredda polare in direzione dell’Europa Centro-Orientale.
Questa corrente fredda, pur non riuscendo ad interessare in pieno il nostro Paese, limiterebbe l’espansione dell’Alta Pressione verso il Mediterraneo Centrale. Tuttavia, da un confronto fra i principali modelli, emerge chiaramente come l’Italia, in particolare le zone adriatiche, potrebbe trovarsi maggiormente coinvolta dalle nuove incursioni fredde ed instabili. L’inverno non molla, dopo che solo recentemente ha assunto una veste consona al periodo anche sulle regioni centro-meridionali.