Autunno a pieni giri: un vasto vortice depressionario, eredità della discesa artica avvenuta nei giorni passati, si trova collocato sul cuore dell’Europa e a ridosso dell’Arco Alpino, in posizione tale da mantenere attivo un relativo regime depressionario sui mari italiani, con instabilità così rinnovata dall’azione di nuovi impulsi d’aria fresca in quota. Il perno della circolazione fredda, dopo essere giunta sull’Adriatico, è tornata sui propri passi arretrando verso nord, interessando una vasta area compresa fra la Polonia e la Regione Alpina.
Questa massa d’aria fredda, accumulata poco aldilà della catena alpina, contiene al suo interno nuclei di bassa pressione in quota, uno dei quali si trova collocato sulla Svizzera, alimentando l’approfondimento di una nuova bolla ciclonica sul Mar Ligure. Per questo motivo l’instabilità è tornata ad accentuarsi non poco al Nord, ma l’instabilità non risparmia nemmeno le regioni del Sud Italia, per lo scorrimento di una circolazione umida sud/occidentale ben più mite d’estrazione nord-africana.
Quale sarà l’immediata evoluzione? Non certo così positiva, sulla base delle ultime emissioni modellistiche. La spinta di un promontorio anticiclonico dalla Spagna verso la Francia andrà a creare un corridoio fino alla Scandinavia, ove si realizzerebbe un ponte con la cellula d’alta pressione in loco (SCAND+). Questa dinamica costringerà il nucleo freddo in quota sulle Alpi Occidentali ad affondare di nuovo sul territorio italiano: il mulinello ciclonico, intriso d’aria fresca ed instabile, si spingerà sul Piemonte per poi scivolare rapidamente lungo le regioni centro-meridionali italiane nel corso della giornata di mercoledì, come possiamo apprezzare osservando le mappe in basso.