L’elemento saliente a breve termine.
La settimana sarà caratterizzata da condizioni di tempo stabile su buona parte delle nostre regioni, causa un vasto campo anticiclonico a matrice subtropicale esteso dal nord Africa fin verso l’Europa Centrale. Tuttavia il posizionamento dei massimi di pressione tra Germania e Francia favorirà una blanda circolazione ciclonica sul basso Mediterraneo, alimentata da fresche correnti orientali e capace di deboli precipitazioni su Sicilia e Calabria ionica.
L’elemento saliente a medio termine.
Il Vortice Polare Canadese subirà un cambiamento della propria conformazione con parziale allungamento verso Sudest. Un minimo di rpessione, con annessa onda ciclonica, si porterà verso la Francia e, successivamente, sul Mediterraneo. Tempo previsto in peggioramento ai primi del nuovo mese, con precipitazioni dapprima al Centro Nord, poi al Centro Sud. In un contesto circolatorio dominato da sostenute correnti occidentali.
L’elemento saliente a lungo termine.
Saranno essenzialmente due gli attori barici protagonisti: alta delle Azzorre distesa lungo i paralleli, Vortice Canadese-Groenlandese sul comparto Settentrionale ed occidentale del Vecchio continente.
Il trend a lungo termine:
In seguito al suddetto peggioramento del medio termine, sembra profilarsi un miglioramento specie sui settori occidentali della Penisola, che potrebbero usufruire di un promontorio stabilizzante anticiclonico oceanico disteso lungo i paralleli. Il versante orientale della Penisola potrebbe, invece, subire gli effetti del pregresso peggioramento che andrebbe portandosi verso Est. Tuttavia non è prevista nessuna perturbazione di chiaro stampo invernale.
Elementi di incertezza: La disputa oceanica potrebbe propondere a favore di uno o dell’altro attore. Se l’alta delle Azzorre dovesse disporsi lungo i paralleli del Mediterraneo, il tempo si mostrerebbe stabile su tutte le regioni.
Tuttavia non possiamo escludere una riluttanza dello stesso anticiclone a spingersi fin verso le nostre regioni, nonostante la statistica degli ultimi mesi dica il contrario. Sottolineiamo una cosa. Si tratterà di alta pressione oceanica, non subtropicale. Almeno, ad oggi, è quello che lasciano intendere i modelli.
Fattori di normalità climatica:
I primi giorni del nuovo mese potrebbero riportare le temperature su valori consoni alle medie stagionali, anche se, con tutta probabilità, si rimarrà sopra media.
Ottenere tuttavia un ridimensionamento delle termiche, in periodi di tal tipo, sarebbe considerato un risultato più che accettabile. Specie se condito da precipitazioni.
Focus: evoluzione sino al 10 dicembre 2006
La prima fase di previsione, come detto in apertura, sarà caratterizzato da un rapido peggioramento del tempo che andrà ad interessare le nostre regioni nel corso del prossimo weekend. Si avranno precipitazioni a carattere sparso, localmente diffuse, da Nord verso Sud. Le nevicate riguarderanno i rilievi alpini e appennici a quote relativamente elevate per la fase stagionale in essere.
Dal 5 di dicembre si può osservare una tendenza anticiclonica oceanica verso il Mediterraneo, con conseguente miglioramento del tempo sui settori occidentali della Penisola. A seconda della maggiore o minore spinta orientale della stessa figura dipenderà il miglioramento più o meno rapido che andrà ad investire anche i settori orientali.
Evoluzione sino al 15 dicembre 2006
Attualmente possiamo notare un abbassamento del fronte polare verso Sud, accadimento quanto mai normale per il periodo in essere. La possibilità di un ingresso freddo-perturbato sul Mediterraneo dipenderà dalla spinta anticiclonica lungo i paralleli. Quel che potrebbe rivelarsi fondamentale per un cambio di marcia stagionale risiede nell’elevata probabilità di comamento barico della falla iberico-marocchina. Almeno temporaneamente.
In conclusione.
Siamo giunti alla conclusione dell’editoriale odierno, con la consapevolezza che i primi giorni di dicembre consegneranno un peggioramento del tempo. Riteniamo che il prosieguo stagionale possa dipendere dalla dinamica barica successiva, ossia dal grado di depressione del Mediterraneo e, nel contempo, dall’attività oceanica sia in senso anticiclonico (alta delle Azzorre) che depressionario (ramo canadese del Vortice Polare).