Poderoso cambio di pattern: annunciato tempo fa, il cambio circolatorio s’è messo in moto. La poderosa cellula anticiclonica britannica, che sino all’altro ieri dispensava sole e caldo su tutto il Regno Unito, si sta sgretolando sotto l’incalzante offensiva atlantica. Le perturbazioni, confinate a lungo in prossimità dell’Artico, hanno deciso di rompere gli indugi e di porre fine all’egemonia anticiclonica.
La falla iberica: la succitata azione erosiva sta comunque incontrando la strenua resistenza messa in piede da quel possente Anticiclone che oltre al Mediterraneo ha preso pieno possesso dell’Europa centrale estendendosi ben oltre la Scandinavia. Un braccio di ferro che si rivelerà deleterio, perché costringerà gli impulsi instabili a dirigersi verso sud scavando un’area ciclonica in una posizione assolutamente deleteria. Rammentate la “falla iberica” menzionata a iosa nelle stagioni estive passate? Bene, eccola pronta ad imporre il suo diktat.
I modelli rincarano la dose: negli ultimi giorni abbiamo assistito all’allineamento modellistico nella direzione del super caldo. Al termine della scorsa settimana si discusse sull’entità del caldo, ipotizzando un rialzo termico tutto sommato non esasperante. Ma poi, col mutare della configurazione barica, siamo stati costretti a rendervi partecipi di un’ondata di caldo che potrebbe rivelarsi la più intensa dell’estate. Non scordiamoci, giusto dirlo, che siamo nel pieno della maturità stagionale e una fiammata come quella imminente ci può anche stare.
Che temperature raggiungeremo? Le isoterme alla quota isobarica degli 850 hPa (1500 metri circa) potrebbero sfiorare i 25°C, specie al centro sud e nelle due isole maggiori. Ciò vuol dire che al suolo i termometri supereranno tranquillamente i 35°C, raggiungendo picchi di 36-37°C in Val Padana, in Toscana e nel Lazio, prossime ai 40°C tra Puglia, Sicilia e Sardegna. Non scordiamoci che avremo a che fare con l’afa, che acuirà ulteriormente la sensazione di caldo e porterà sofferenza soprattutto tra anziani, bimbi e nelle persone che soffrono di patologie cardio-respiratorie.
Una via d’uscita: un occhio di riguardo andrà prestato all’azione atlantica, perché l’unica che al momento sembra in grado di porre fine al diktat africano. Il flusso zonale, ai primi d’agosto, potrebbe calare di latitudine lambendo dapprima le Alpi e innescando un incremento dell’instabilità, per poi estendersi ulteriormente verso sud costringendo l’Anticiclone alla ritirata. Se così fosse si assisterebbe ad un peggioramento piuttosto consistente, che sancirebbe quel break stagionale del quale si sta parlando da tempo.