L’Emisfero Boreale è in pieno inverno: abbiamo percorso un viaggio virtuale dall’Italia verso oriente ed trovato il freddo moderato dei Balcani, con immense distese innevate, il freddo ed umido del Mar Nero, le grandi nevi della Turchia e, via, via che si andava verso oriente si sono vedute solo terre coperte di neve.
Percorriamo centinaia, anzi, migliaia di chilometri ti terre innevate e finiamo in Giappone, dove in questi giorni si sta realizzando un’eccezionali ondate di maltempo, con nevicate degne di The Day After Tomorrow : è il loro freddo 1985.
Saltiamo in America, nelle umidissime e piovose giornate della costa occidentale, per varcare altre montagne e terre innevate sino alla costa atlantica. Torniamo in Europa dal Portogallo e qui il tempo è buono, così in Spagna ed in Italia, ma senza neve…
Nell’Emisfero Nord del Pianeta, buona parte delle terre emerse poste tra 40 e 50 gradi di latitudine nord sono innevate, tranne che in Europa. Eppure nel Vecchio Continente questo è uno degli inverni più rigidi dell’ultimo decennio, tuttavia senza estremi di grande freddo.
Saliamo a 2 km di altezza, poi a 5, a 8 km, percorriamo tutto l’Emisfero nord verso est, osserviamo le animazioni del Meteosat, ma non solo, le proiezioni dei modelli matematici e…. non c’è tempo, non c’è spazio per dichiarare l’evoluzione del tempo ferma, immobile.
In tutte le regioni dell’Emisfero Nord c’è una marcata vitalità delle correnti atmosferiche, l’aria si muove, si spostano il secco, l’umido, il freddo ed il caldo.
L’Italia è interessata da un anticlone che si è formato nell’Europa dell’Est, mentre nell’estremo oriente del Vecchio Continente si alternano masse d’aria molto gelida, con sbuffi di correnti assai più miti, con evidente tentativo del gelo russo di espandersi oltre gli Urali, verso occidente.
Le elaborazioni dei modelli matematici vedono un lieve raffreddamento dell’Europa nei prossimi 7 giorni, lo dicono le proiezioni ECMWF, DWD, GFS. Non si vede alcuna ondata di gelo dirigersi con prepotenza verso occidente, così neppure l’anticiclone caldo vissuto altri inverni, quello di matrice nord africana.
Finalmente siamo in una stagione meno anomala della media: le cause potrebbero essere attribuibili a vari fattori, c’è chi parla di macchie solari, chi di Corrente del Golfo in decadenza. Ma forse è solo il caso e la fluttuazione del clima.
Il fatto concreto è che avremo su una vastissima area d’Europa, temperature prossime alla media con una fortissima controtendenza rispetto al passato.
E nel frattempo, il gelo russo, quello delle ondate di freddo più feroci andrà aumentando nei prossimi 15 giorni su tutta la regione sarmatica, con i brividi di ghiaccio in rotta verso il Mar Caspio.