Correva l’anno 1962, ed il mese di dicembre era trascorso con un clima normale per il periodo.
Ma, il giorno 22 dicembre, una “goccia” fredda proveniente da est riuscì a penetrare fin sul Mediterraneo Occidentale, di moto retrogrado, e l’antivigilia di Natale trascorse con una ondata di freddo e di neve che coinvolse tutta la Penisola.
La temperatura in quota raggiunse i 15°C sotto lo zero sul Nord Italia, ad 850 hPa, e, per Natale, nevicò tutto il giorno ad Ancona, mentre a Trieste la temperatura minima raggiunse i 5°C sotto lo zero, con massima di appena -1°C.
L’inverno che seguì fu forse il più freddo dagli anni ’60 ad oggi, sulla nostra Penisola.
Si fa un salto in avanti, alla gelida decade Natalizia del 1984, che seguì ad un inizio del mese di dicembre veramente mite, quando un’altra ondata di freddo si scatenò sull’Italia.
Per Santo Stefano, Venezia ebbe una giornata di ghiaccio, con minima di -2°C e massima di -1°C.
Il freddo fu intenso su tutta la Penisola, per l’intrusione di aria fredda dai Balcani, ed il tutto sfociò, poi, in un’ondata di freddo leggendaria, quella del Gennaio 1985.
Due anni dopo, nel 1986, Natale fu rigidissimo, con neve a Campobasso, Foggia, Bari, Cagliari, mentre sul Nord Italia Milano e Torino raggiunsero la temperatura di 8°C sotto lo zero.
A Gennaio, una delle più intense ondate di gelo dal Dopoguerra raggiunse il nostro Continente, provenendo dalla Russia.
Freddissima fu anche la decade natalizia del 1996, seguita da un inverno molto siccitoso sulle Regioni settentrionali italiane.
Pochi lo sanno, eppure la terza decade di dicembre è quella nella quale le correnti occidentali oceaniche raggiungono la loro massima intensità, e non sono rari i mesi di dicembre durante i quali, ad un inizio del mese freddissimo, segue un rapido addolcimento del clima proprio nel periodo natalizio.
Tra l’altro, è anche il motivo per cui raramente abbiamo un Natale nevoso, sulle Isole Britanniche, più esposte ai venti occidentali.
Quando una intensa ondata di freddo colpisce il nostro Continente, o la nostra Penisola, durante questa terza decade del mese di dicembre, ciò significa che siamo alla vigilia o di un inverno molto rigido, oppure di un inverno asciutto sul Nord Italia e parte del Centro, per la prevalenza di correnti da nord-est o di situazioni anticicloniche.
Questa tesi si basa sul fatto che le Correnti Atlantiche siano deboli proprio nel periodo natalizio nel quale dovrebbero essere più forti.
Ed il fatto favorisce allora ondate di freddo sul nostro Continente per il resto della stagione, come successo in alcuni rigidissimi inverni sopra citati, oppure, in alternativa, un periodo anticiclonico di lunga durata, come successo in altri inverni, soprattutto negli ultimi anni.