Il landfall di Katrina è avvenuto ieri sulle coste della Lousiana, poco ad est di New Orleans. In quel momento Katrina era un uragano di categoria 5, la massima prevista nella scala Saffir-Simpson, con venti che superavano i 240 km/h.
Rapidamente come “quasi” sempre accade agli uragani quando raggiungono terra, Katrina ha perso d’intensità, percorrendo al contrario tutti i gradini della scala Saffir-Simpson, fino ad essere declassato a Tempesta Tropicale alle 11 della sera ora locale (ore 6 di stamane in Italia).
La perdita di intensità non gli ha impedito di causare gravi danni alle strutture nella città di New Orleans e nelle aree attigue, dove al forte vento si sono unite fortissime precipitazioni in grado di accumulare 183 mm nelle ultime 24 ore all’aeroporto di New Orleans, dove è stato anche registrato un minimo di pressione di 958 hPa.
Molte zone affacciate sul Golfo del Messico tra Louisiana ed Alabama sono state inondate, mentre lentamente, alla velocità di circa 35 km/h, la tempesta si sta dirigendo verso nord est, e si trovava poche ore fa nei pressi di Columbus nello stato del Mississippi. Intanto, le allerte tornado sono state cancellate per le zone sud-orientali di Louisiana e Mississippi.
Durante la giornata, con venti fino a 100 km/h, la tempesta, già probabilmente ridotta a depressione tropicale, interesserà gli stati di Kentucky e Tennessee; successivamente, ridotta a semplice depressione extratropicale, Katrina continuerà a dirigersi verso nord est interessando gli stati dell’Ohio e di New York, con venti che non supereranno i 60 km/h, ma con la possibilità che causi ancora forti precipitazioni.
La stagione degli uragani atlantici 2005 si sta presentando estremamente attiva e le previsioni del NOAA indicano che potrebbero essere fino a 7 gli uragani di categoria pari o superiore a 3 – in gergo “major hurricanes” – entro la fine dell’anno, contro una media di 2 o 3.