Mi capita non raramente di parlare con la gente che mi dice con estrema “convinzione” di aver “saputo” che avremo un’estate caldissima, la più calda degli ultimi 100 anni o 200 anni, altre mi parlano di un’estate piovosa, nessuno che avremo un’estate nella norma.
Sono tutte affermazioni colte dall’interpretazione di quanto diffuso dai mass media, forse molti messaggi sono stati travisati, forse modificati dal passa parola, ma tuttavia resto un po’ allibito per l’interesse che desta conoscere che clima che avremo la prossima estate.
La società moderna è molto interessata al tempo che farà nelle due stagioni estreme (estate e inverno), ma senza esitazione, tantissimo vorrebbero sapere come sarà la prossima estate. Le domande sono innumerevoli: l’estate viene vista come un periodo di liberazione dal brutto tempo.
L’estate è la stagione del tempo più stabile dell’anno (si dice), quello in cui fa caldo, che si può andare in vacanza (chi se lo può permettere). Eppure vorrei smontare molte convinzioni e individuare il motivo più triste sulla ricerca del sapere come sarà la prossima estate: l’uomo della strada si chiede soffrirò il caldo? Maggio è appena iniziato e fa caldo, no, e andrà avanti per mesi…
L’Italia e buona parte dell’Europa si estendono nella fascia climatica definita a “clima temperato”, gran pare dell’Italia in quello “temperato caldo” e nella fattispecie clima mediterraneo.
Il corpo umano d’estate può essere molto vulnerabile: fa caldo e difficilmente possiamo proteggerci, in genere il caldo può essere solo alleviato. E se d’inverno si patisce un aumento dei problemi di salute come tristezza e depressione (nubi, nebbie, assenza di sole aumentano l’incidenza di questo male, specie nelle città), malattie dovute al freddo e l’umidità (raffreddori, colpi d’aria, reumatismi), l’estate porta una rassegna di fastidi che non siamo abituati a risolvere.
Le case moderne sono concepite per limitare la dispersione termica e diventano delle “isole di calore”: di notte il caldo accumulato di giorno non viene rilasciato, e le pareti domestiche diventano un forno crematorio. Nelle notti d’estate la qualità del sonno è sovente pessima, si dorme male per il caldo, per i rumori che giungono dall’esterno, per il timore dei ladri che potrebbero entrare se lasci la finestra aperta nell’attesa di una refrigerante brezza che poi non arriverà.
L’estate può diventare un tormento: chi può andare in vacanza al mare, specie in appartamento o in albergo, potrebbe fare i conti con il clima del nuovo ambiente domestico. Gli immobili in prossimità della costa accumulano calore e umidità, così che se siete abituati al caldo secco, dovrete penare per gli effetti di quello umido, che è notoriamente ben più fastidioso a buona parte delle persone e che la notte vi toglie il sonno, o lo riduce.
Ma l’estate non è solo vacanza, non si vive solo negli ambienti domestici, e molte persone sono costrette a stare all’aperto e subire l’azione del caldo.
Svolgete un lavoro dove è d’obbligo giacca e cravatta? Con +35°C e alto tasso di umidità si rischia di star male: la sudorazione è fastidiosissima sulla pelle coperta dagli abiti che accentuano la sensazione di calore.
Alcune aziende permettono al personale di cambiare abito d’estate, ma non è possibile in tutti i casi. Pensate un po’ a chi porta una divisa e magari anche scarpe non traspiranti? Chi lavora nei cantieri, chi tutto il giorno è costretto a fare lavori pesanti sotto il sole. C’è poi chi è convinto che bere poco non fa sudare.
E poi gli ammalati? Chi sta in casa o in ospedale, dove il caldo diventa una miscela insostenibile, specie per le persone anziane, l’estate è un’aggiunta alla consueta sofferenza.
Ecco l’estate, la stagione tanto attesa, magari senza il climatizzatore in auto o in casa, oppure con salute cagionevole, o magari al lavoro, al caldo che neppure la notte ti lascerà.
Estate, stagione di tortura. Può essere, quanto raccolto in questo breve articolo rappresenta un riassunto dei problemi derivanti dalla stagione più attesa dell’anno, e poi ci si domanda, ci sarà il sole? Farà almeno caldo così potrò andare al mare? Le stesse persone, poi, saranno le prime a lamentarsi della calura, dei disagi del caldo.
Estate, stagione di sacrifici che dobbiamo fare per viverla.
Ma come sarà l’estate 2005, calda?
L’estate italiana è sempre stata calda, è davvero difficile trovare temperature medie storiche che facciano pensare a periodi dal clima da fine primavera. Anche nel passato ci sono state estati roventi, caldissime, infernali, ma forse la struttura delle case, i minori formalismi facevano vivere con disagi più limitati questo periodo dell’anno. Un tempo dopo pranzo si faceva la pennichella, oggi è un lusso poter disporre di un’ora per il pranzo.
Oggi utilizziamo abbigliamento inadatto, specie quello femminile contiene prodotti non ideali per facilitare la traspirazione. Ma ci pensa un buon deodorante per nascondere la vergogna. Si utilizzano formalismi che ci fanno patire il caldo.
Avremo un’estate….
Nessuno può avere certezza su come sarà la prossima estate, si possono solo fare proiezioni su base sperimentale. Figuriamoci che oggigiorno la meteorologia non ha certezze sul tempo che farà a breve e medio termine, se non per situazioni limitate a certe condizioni meteo, e ritenere veritiere che si possano fare previsioni con paragoni con il passato come fossero un testo sacro è come a 40 anni sperare in Babbo Natale.
L’estate 2005 è figlia del cambiamento climatico, dell’estremizzazione del clima, di buono c’è poco e lo si percepisce dall’alba della nascente stagione.
In molti Stati le Autorità hanno predisposto piani di emergenza per gli altissimi consumi di energia elettrica, per soccorrere gli anziani. Dopo l’estate 2003, con le decine di migliaia di vittime per il caldo, l’Europa si è allertata. Alcuni anni fa lo fecero gli americani ed i canadesi, segno che la Civiltà moderna ha sbagliato qualcosa, si è persa nei meandri del progresso, non curandosi ancora una volta della natura.
Ma ne riparleremo tra qualche mese di questa estate neppure venuta, ma che tutti sentiamo bussare alle porte.