Quello che ci interessa conoscere, nel medio e lungo raggio, è quale tipo di circolazione interesserà la nostra Penisola.
Come mostra la carta rielaborata, per il 29 c.m., lo spostamento di tutta la figura dinamica dell’anticiclone delle Azzorre verso ovest, causa questa persistenza dell’azione del VP e relativo lavoro erosivo, inizierà a convogliare il suo carico d’aria fredda (suolo/quota) verso la Penisola iberica con conseguente risposta, in area centro occidentale mediterranea, di correnti provenienti dal settore di sud ovest del nostro Bacino.
Quindi passeremmo da una circolazione, blandamente ciclonica per le regioni centro meridionali, ad una a curvatura più stretta che andrà ad interessare le regioni centro settentrionali di ponente.
Il periodo freddo si chiude, al momento, in maniera definitiva e verrà sostituito, progressivamente, con più miti correnti da SW.
Ne scaturisce una fase nettamente più piovosa per quelle aree che attualmente sono rimastre “nell’ombra”, ed una crescente possibilità di precipitazioni a carattere nevoso sul settore alpino e prealpino centro occidentale.
Si ritorna quindi al normale andamento del clima, che vedrebbe questo periodo dell’anno come il più frequentato da precipitazioni. Il tutto viene compreso in una graduale ripresa delle temperature, in una prima fase in quota, che successivamente si estenderà al suolo.
Ovviamente, tra la fine di questa irruzione fredda e l’inizio di questa seconda fase, le regioni orograficamente più protette (regioni padane) potrebbero assistere ad un sovrascorrimento di aria più mite sopra un cuscino di aria dalle caratteristiche termiche molto contrastanti. La situazione potrebbe essere ideale, ma solo per uno spazio di tempo breve, a situazioni nevose anche a quote pianeggianti.
L’andamento sopra descritto mi sembra molto regolare e vedrebbe un cavo d’onda progressivamente evolvere nelle sue oscillazioni medie.
Se vogliamo dare un’occhiata ancora nel più lungo termine, inizi del mese di dicembre, la presa dinamica dell’HP atlantico si farà sempre più debole e sempre più incisiva quella del vortice oceanico. Si suppone un periodo propizio al ritorno delle “miti” correnti atlantiche accompagnate anche da “promontori” (HP) di stampo basso Mediterraneo.
Quello che si teme, in particolare maniera, è il ritorno di una fase che vedrebbe l’instaurasi di un blocco (muro altopressorio) di origini Continentale. Situazione che complicherebbe, non di poco, la futura evoluzione e che potrebbe riportarci ad una stasi atmosferica lunga da “dipanare”.
Al momento questa è una proiezione sulle tendenze; in ogni caso ritorneremo su questo argomento molto interessante.