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Le trombe marine: erano i mostri del mare

di Andrea Meloni
27 Lug 2005 - 11:26
in Senza categoria
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Una tromba marina.
Una tromba marina può definirsi un tornado o tromba d’aria marino, che si forma in condizioni molto simili a quelle del tornado terrestre e anche più facilmente, se il mare è caldo.

Una superficie marina calda agevola la formazione dei tornado marini in due modi: primo riscaldando l’aria vicina alla superficie; secondo, assicurando un facile rifornimento di umidità. Entrambi i fattori scatenanti si aggiungono a una qualunque instabilità dell’atmosfera, e quindi promuovono lo sviluppo di un vortice.

Le trombe marine non raggiungono mai l’intensità dei giganteschi tornado della terraferma, ma sono comunque impressionanti e possono rappresentare un serio pericolo per le piccole imbarcazioni e non solo.

I maggiori rischi li corrono le barche a vela, dato che nelle condizioni idonee per la formazione delle trombe marine è probabile che i venti in superficie siano molto leggeri: e ciò non lascia alle barche alcuna possibilità di sfuggire.

In tempi antichi, si credeva che le trombe fossero mostri marini: come un tornado, la tromba ha la forma di un imbuto di aria turbinante che pende da una nube temporalesca. Quando l’imbuto alla fine entra in contatto con la superficie dell’acqua, grandi quantità d’acqua vengono aspirate e trascinate nel tubo in violenta rotazione che lo rende visibile come una sinuosa colonna grigio scura.

A volte un vortice di schiuma può apparire sulla superficie del mare prima che l’imbuto sia pienamente visibile: è raro che ci si accorga di ciò, ma se un tale segnale venisse avvistato, dovrebbe essere seriamente considerato come preavviso di tromba marina imminente.

Una delle prime cronache di trombe marine fu fatta dal navigato re inglese William Dampier nel 1687, quando scrisse: «Una tromba è un piccolo pezzo sfilacciato di nube, che pende come un pennone dalla parte più nera di essa. Di solito pende inclinandosi. Quando la superficie del mare comincia a muoversi, vedrete l’acqua, per circa cento passi di circonferenza, schiumeggiare e girare in tondo prima piano, poi più velocemente, fino a quando vola verso l’alto a formare una colonna. Così continua per mezz’ora più o meno, fino a quando l’aspirazione cessa. Allora tutta l’acqua che stava sotto la tromba cade di nuovo in mare, provocando un gran rumore e movi­mento disordinato del mare».

Come le nubi, le trombe marine si muovono con velocità differenti, tipicamente comprese fra 5 e 10 m/s. Il diametro della tromba può essere anche solo 1 metro, oppure può raggiungere i 200 metri. Di norma le trombe marine durano da 15 a 30 minuti.

Spesso la tromba si contorce qua e là, e qualcuna di esse è stata osservata avvolgersi a spirale come un serpente. Questo indica che la sua energia sta diminuendo: appena la colonna si avvolge su sé stessa comincia a disgregarsi, per l’impossibilità di mantenere l’aria in rotazione.

Trovarsi vicino a una tromba al momento della disgregazione è particolarmente pericoloso, a volte persino più dello stare vicino al turbine stesso: quando, infatti, la tromba scompare, tutta l’acqua trattenuta in sospensione viene rilasciata all’improvviso e cade in un diluvio torrenziale senz’altro capace di capovolgere una piccola imbarcazione.

Sono stati sperimentati vari metodi per dissolvere le trombe marine, dalle cannonate all’urlare e pestare i piedi sul ponte delle imbarcazioni; ma su quest’ultimo metodo perfino Dampier commentò: «Non ho mai sentito dire che si sia dimostrato di qualche utilità». Finora tutti i tentativi sono stati inutili e l’unico modo sicuro di scansarne i pericoli consiste nell’evitare di avvicinarsi a imminenti trombe marine.

Anche se sono comuni specialmente sulle acque calde e, quindi, strettamente connesse con aree oceaniche come il Golfo del Messico e le isole Bahamas, le trombe marine possono formarsi quasi dovunque. Le condizioni in cui esse sono molto spesso visibili fanno ritenere che un importante fattore potrebbe essere un vento relativamente fresco spirante dalla terra. Esse, d’altra parte, sono generalmente rare sulle acque più fresche dell’Europa occidentale e, poiché di solito sono piuttosto piccole, quando appaiono suscitano meraviglia e sorpresa piuttosto che spavento.

Le trombe marine si presentano spesso in ‘famiglie’ , in cui è comune averne tre o quattro nella stessa zona a pochi minuti l’una dall’altra; è stato descritto il caso in cui ce n’erano cinquanta visibili contemporaneamente.

Articolo realizzato con il contributo del The Weather Book.

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