Recenti osservazioni da sonde e aerei meteorologici hanno mostrato che queste tempeste, come gli uragani, capitano sempre in zone aventi proprietà adiabatiche sature e possiedono cuore caldo (warm core). Alcuni studiosi hanno suggerito che alcune polar lows siano effettivamente degli uragani artici.
Sfruttando un modello teorico sviluppato per gli uragani, alcuni scienziati hanno rilevato le differenze osservate tra l’entropia della troposfera e la saturazione della temperatura al livello del mare può effettivamente sostenere lo sviluppo di uragani moderatamente intensi. A differenza degli uragani tropicali, la maggior parte di questa differenza di entropia è il risultato della differenza di temperatura tra l’aria e il mare. Infatti, alcuni esperimenti che hanno sfruttato un particolare modello non idrostatico a simmetria assiale hanno confermato che gli ambienti in cui si trovano le polar lows sono talvolta favorevoli allo sviluppo di uragani artici.
A causa però della particolare posizione geografica, la forza di Coriolis risultante dà origine a tempeste di piccolo diametro. Inoltre, è stato dimostrato che le profonde depressioni a cuore freddo originate da cut off, che creano un ambiente particolarmente favorevole alla nascita delle basse polari, hanno anche il risultato negativo di inibire la loro stessa genesi a causa della buona stabilità inerziale della loro circolazione.
Infine, come gli uragani, le polar lows originate dall’avvezione di temperatura in superficie, non possono avere origine spontaneamente, ma necessitano di un innesco indipendente e probabilmente non assialmente simmetrico.
Bergeron (1954) fu probabilmente il primo ad evidenziale le speciali proprietà delle ciclogenesi su acque relativamente calde. Notando che alcuni cicloni già occlusi sembravano ringiovanire passando sul Baltico o sul Mare del Nord, egli coniò per loro il termine di uragani extratropicali.
Queste intuizioni così precoci ebbero poi in seguito dimostrazione grazie agli studi di Rasmussen (1985) che evidenziò come tali speciali cicloni avessero tre proprietà tipiche degli uragani tropicali:un occhio centrale molto limpido, intensa convezione e, attraverso le rilevazioni degli aerei meteorologici, si poté anche dimostrare che possedessero elevati valori di temperatura potenziale equivalente, cioè erano a cuore caldo.
Nella prossima parte, studieremo la teoria di tali uragani artici e approfondiremo con qualche rilevazione empirica.