Stavolta ci si è messa di mezzo addirittura la NASA, per cercare di sensibilizzare il mondo degli Scienziati ad un problema che potrebbe essere l’emergenza più forte che il nostro Pianeta deve affrontare, forse anche più grave rispetto ai vari problemi ecologici e/o politici presenti in questo momento.
La minaccia asteroidi sappiamo che rappresenta un problema molto concreto: nel 1912 ne cadde uno in Siberia, e fu un vero miracolo perché colpì una vasta area disabitata, se fosse arrivato in Europa od in America avrebbe cancellato per sempre città come Parigi, oppure New York.
Ma la NASA è stata sensibilizzata a questo problema soprattutto nell’ultimo anno, in seguito all’arrivo di alcuni corpi celesti che hanno veramente sfiorato il nostro Pianeta, addirittura passando ad una distanza paragonabile a quella della Luna, come è successo lo scorso anno nel mese di Luglio.
Il miglioramento degli strumenti di osservazione ha permesso di individuare altri due corpi celesti di dimensioni non indifferenti (tra i 100 ed i 180 metri di diametro), che sono passati a Febbraio ad una distanza pari a 5 volte quella Terra – Luna, in altre parole, in termini astronomici, un’inezia.
Il prossimo 31 Marzo un bolide di 2 km di diametro transiterà ad una distanza pari ad 8 volte quella Terra – Luna, ed una sua improbabile deviazione dell’orbita sarebbe un autentico disastro per la zona del Pianeta che verrebbe colpita.
Finora non è stato così, almeno nei tempi storici conosciuti (ma episodi come quello di Tunguska, in Siberia, riscoperto solo di recente, potrebbero essere successi in passato in zone remote e non civilizzate).
Pochi anni fa un grande asteroide è caduto su Giove, e l’evento è senz’altro più probabile su tale Pianeta che non sulla Terra, a causa della grande forza di attrazione gravitazionale esercitata dal “gigante” del Sistema Solare.
Tuttavia, tutti conoscono anche la fine fatta dai dinosauri una sessantina di milioni di anni fa, in seguito alla caduta di un grande asteroide (almeno 10 km di diametro), al largo della Penisola dello Yucatan, l’evento non è quindi improbabile anche per il nostro Pianeta.
Giusto, allora, che venga convocata a Washington una conferenza internazionale per sensibilizzare il Mondo a questo problema, anche perché non c’è ancora accordo (ed esistono molti dubbi), sui metodi che possono essere utilizzati per sventare tale minaccia.
In altre parole è possibile individuare la traiettoria di un asteroide che venga a minacciare direttamente la Terra, forse con giorni o settimane di anticipo, ma riuscire ad eliminarlo è un problema che richiede studi ed uno sforzo internazionale coordinato, per trovare la soluzione migliore.