Il fattore più importante per il corretto riconoscimento di una nube è l’aspetto da essa assunto, ovviamente insieme alla regione dell’atmosfera che essa occupa.
La nuvola può dirsi tale quando appare visibile e ciò avviene tutte le volte che si genera un grosso agglomerato formato da un numero infinito di goccioline, quindi, il colore che essa assume diventa elemento caratteristico per la sua distinzione. La classica colorazione bianca è causata dall’alta riflessione della luce (fra il 70% e il 95%) sulla sua superficie, ma molto spesso, però, le nuvole dense appaiono grigie e ciò è dovuto all’alta dispersione della luce delle goccioline che le compongono; l’intensità della radiazione solare diminuisce con la profondità nella nube creando il colore grigio alla base della nuvola. All’alba e al tramonto, le nuvole possono assumere la colorazione del cielo, soprattutto arancione e rosa ed il Meteosat, nella sua lunghezza d’onda dell’infrarosso, le mostra più scure a causa del forte assorbimento della luce solare dell’acqua che le costituisce.
Il colore bianco è identificativo di un cumulo. Bianchi sono anche i cirri e gli altocumuli, anche se spesso quest’ultimi possono presentarsi in parte o completamente grigi. Tuttavia, quando sono spessi ed in direzione del Sole, anche i cirri possono apparire grigiastri. Biancastri sono spesso i cirrostrati, mentre gli stratocumuli sono di colore misto grigio-biancastro. Totalmente grigi appaiono i nembostrati e gli strati. Il colore grigiastro-azzurrognolo è tipico dell’altostrato. Il nembostrato appare scuro, mentre una base molto scura è caratteristica del cumulonembo. Anche le ombre che si creano tra nube e nube possono fornire qualche indicazione: gli elementi che compongono la nube senza possedere ombre proprie appartengono ai cirrocumuli, se invece possiedono ombre proprie, vanno associati agli altocumuli. Le nubi della specie Lenticularis possono a volte presentare fenomeni di iridescenza.
Le altezze e le forme delle nuvole sono molto differenti e questo aspetto dipende soprattutto dalle condizioni atmosferiche. In una giornata calda le nuvole tendono a formarsi più in alto poiché le particelle d’aria che evaporano, per potersi raffreddare e raggiungere il punto di condensazione, devono salire maggiormente. Quando le particelle d’aria continuano a salire, superando il punto di rugiada e la condensazione, generano una nuvola a grande sviluppo verticale, come nel caso del cumulonembo. Se, invece, le particelle d’aria crescono solo in un breve tratto sopra una larga area geografica dopo aver raggiunto il punto di condensazione si formeranno nuvole a strato. Quando giungono alle quote più elevate, dove le temperature diminuiscono sotto lo zero, le goccioline di acqua pura delle nubi rimangano allo stato liquido (acqua sovraffusa), a causa della quasi totale assenza di pulviscolo a cui aggrapparsi e gelano soltanto a temperature inferiori a -40°C formando nubi di cristalli di ghiaccio (i cirri).
Oltre che sul piano verticale (spessore), le nubi presentano dimensioni molto variabili anche su quello orizzontale. Quando le nubi ricoprono una piccola parte del cielo sono identificate come banchi, quando occupano tutto o quasi il cielo sono distese, e quando si presentano in modo quasi continuo sono strati. Vi sono nubi che si presentano in tutte e tre le estensioni, come ad esempio i cirrocumuli, gli altocumuli e gli stratocumuli. In particolare, se queste nubi si presenteranno in strati o distese orizzontali, si avranno gli Altocumulus Stratiformis, gli Stratocumulus Stratiformis e i Cirrocumulus Stratiformis. Nubi come i cirrostrati o gli altostrati tendono invece ad occupare parzialmente o interamente il cielo.
Anche lo spessore aiuta a riconoscere la nube. Molte nubi riescono ad oscurare il Sole, come i nembostrati, mentre altre, come gli altostrati, sono così sottili da sembrare un velo tanto da lasciar passare qualche raggio solare. Le nubi che si sviluppano maggiormente in senso verticale sono generalmente i cumuli, ma se la loro estensione verticale è minima sono Cumulus Humilis (cumuli di bel tempo). Se invece lo sviluppo verticale è notevole, si ha la formazione di un Cumulonembus o di un Cumulus Congestus.
Le forme che una nube può assumere sono infinite e non esistono due nubi aventi la stessa forma. Una nube, in genere, non si presenta isolata, ma composta da un certo numero di elementi. Dall’analisi di questa unione si possono ricavare utili informazioni per il singolo riconoscimento.
La nube può presentare dei contorni ben netti e definiti (cumuli) oppure sfrangiati, come gli strati, che spesso si presentano sotto forma di banchi. Con contorni generalmente ben netti si manifestano anche tutte le specie Lenticularis, come i Cirrocumulus Lenticularis, gli Altocumulus Lenticularis e gli Stratocumulus Lenticularis. Quando invece alcune delle protuberanze che formano la parte superiore del cumulonembo cominciano a perdere i loro contorni cumuliformi senza che però vi si possa distinguere alcuna parte cirriforme, si parlerà di Cumulonimbus Calvus.
Dall’esame della forma del corpo di una nuvola si possono ricavare ulteriori informazioni di distinzione. La forma filamentosa è caratteristica dei cirri. I filamenti possono apparire come rettilinei o contorti più o meno irregolarmente, e terminare spesso come uncini o con fiocchi (Cirrus Uncinus). Gli altocumuli si individuano per la massa rotondeggiante o per la disposizioni in rotoli, e talvolta, per il loro aspetto a lamelle. I cumuli sono caratteristici per la loro forma a cupola o torre e per la loro base orizzontale. Se poi la nube appare come una enorme montagna, allora si sta osservando un cumulonembo.
Dall’analisi, non facile, della sommità delle nubi si può notare che il cumulonembo è sicuramente la nube più imponente del cielo ed anche quella più facilmente riconoscibile. La sua caratteristica principale è la sommità a forma di cavolfiore, terminante con un grande pennacchio. Spesso alcune nubi presentano, in una parte della loro zona superiore, delle protuberanze cumuliformi a forma di torrette (Cirrus Castellanus, Cirrocumulus Castellanus, Altocumulus Castellanus, Stratocumulus Castellanus) o delle protuberanze poco sviluppate (Cumulus Mediocris), oppure fortemente sviluppate e spesso con grande estensione verticale (Cumulus Congestus).
Insomma, da questa breve descrizione delle caratteristiche che definiscono l’aspetto delle nuvole si hanno tutti gli elementi base necessari per una loro corretta identificazione. Molto interessante, a riguardo, è il bellissimo sito web di John Day “The Cloudman” (https://www.cloudman.com) in cui si possono trovare tantissime foto dei vari tipi di nuvole che sono il diversificato sfondo giornaliero della nostra vita.