Sulle stazioni di rilevamento dell’Aeronautica Italiana notiamo la presenza di 5 cm di neve che ancora resistono sul Monte Scuro, sulla Sila, a 1720 metri di quota.
Più a nord, sugli Appennini, resiste poca neve sul Monte Cimone, con 13 cm di spessore a 2165 metri di altezza, e si registrano 24 e 25 cm di neve, rispettivamente, sulla Paganella ed al Passo Rolle, ad oltre 2000 metri di quota in Trentino.
Neve oramai scomparsa dagli Appennini, anche stando al Servizio di rilevazione Meteomont (con la dovuta eccezione, però, di Campo Imperatore, sul Gran Sasso, unica stazione sciistica ancora attiva, grazie anche alla sua elevata altitudine oltre i 1900 metri di altezza).
In Veneto, l’innevamento è ancora abbastanza consistente, seppure anche qui a quote piuttosto alte: 71 cm di neve si misurano a 2000 metri di altezza sul Monte Pelmo (BL), e 53 cm di neve sul Monte Faloria, sopra Cortina.
In Alto Adige il manto nevoso è ancora di 62 cm a Plan di Corones (BZ), e sul Monte Spico, presso Campo Tures (BZ), ma a quote superiori anche qui ai 2000 metri.
I massimi innevamenti si misurano in Trentino, con 81 cm di neve a Tesero (TN), e ben 108 cm sul Grosté, nelle Dolomiti di Brenta, presso Madonna di Campiglio, pur se a quote comprese tra i 2200 ed i 2500 metri.
Sulle Alpi Occidentali, si misurano solo 11 cm di neve residui al Sestriere, e 47 cm sul Monte Robinet, a 2275 metri di altezza, presso Coazze.
Infine in Val d’Aosta si tocca un manto residuo compreso tra i 9 ed i 16 cm di altezza in Val Veny ed in Val Ferret, presso Courmayeur, mentre 138 cm si misurano a 2200 metri di quota sopra La Thuile.