Pur essendo primavera ormai anche dal punto di vista astronomico, le temperature dei paesi nord alpini continuano a mostrare caratteri prettamente invernali. Dopo l’irruzione artica del 20 marzo che, alla Capanna Regina Margherita (4.559 m), sul Monte Rosa, ha portato i sensori dell’Arpa Piemonte a segnare -28,5 °C, la successiva inversione termica ha determinato valori molto bassi nelle località in cui l’irraggiamento notturno provoca forti dispersioni di calore. In Svizzera si segnala Glattalp dove, nella stazione gestita da Wetterzentrale (1.858 m) e in quella dell’Elektrizitätswerk des Bezirks Schwyz (1.850 m, seconda colonna), si sono registrati i seguenti valori:
21 marzo -27,1 °C -27,7 °C
22 marzo -23,6 °C -25,2 °C
Molto freddo anche in Alta Engadina: a Saint Moritz-Flugplatz (o Samedan, 1.705 m) il 21 marzo si sono raggiunti i -21,6 °C (si veda il puntuale riepilogo in https://www.meteogiornale.it/news/read.php?id=19852), mentre il giorno 22 si è arrivati a -19,5 °C. Nel pianoro di Hinterrhein (1.611 m), sul versante settentrionale del San Bernardino, queste le minime:
21 marzo -17,6 °C
22 marzo -17,8 °C
Anche a Livigno (1.891 m), in Valtellina, secondo i rilevamenti del Centro meteorologico lombardo si sono raggiunte temperature degne di nota:
21 marzo -17,7 °C
22 marzo -15,2 °C
A Santa Caterina Valfurva (1.738 m), dopo essere arrivati a -15,2 °C il 21 marzo, si è risaliti a -12,3 °C il giorno 22. Spostandoci in Ossola invece, -13,8 il 20 marzo e -14,0 °C il 21 all’Alpe Devero (1.634 m); valori meno glaciali infine in Valle d’Aosta, dove si segnala Rhêmes Notre Dames (1.794 m) che, il 22 marzo, ha toccato i -10,2 °C (dato orario).