L’inizio della primavera è spesso il periodo in cui in Europa si hanno le maggiori differenze tra il sud e il nord del continente. Perché se in Spagna già si possono raggiungere valori oltre i 30°C, nell’estremo nord-est europeo, soprattutto nelle terre artiche russe, ma talvolta anche nel nord scandinavo, si può scendere ancora sotto i -30°C.
In questi giorni è però accaduto l’esatto contrario. Mentre la Spagna è stata interessata da una circolazione di aria molto fredda per la stagione, con la neve che è scesa fin nel cuore della Meseta (hanno fatto il giro del mondo i video di Madrid innevata) ma anche nell’entroterra di Barcellona a quote insolitamente basse (20 cm di neve a Solsona ad appena 600 metri di quota) e con pioggia record per il mese di marzo nella stessa Barcellona (circa 100 mm in 24 ore), in Scandinavia il 26 marzo si sono avute temperature quasi estive!
Temperature oltre i 20°C si sono raggiunte sia in Norvegia che in Svezia. In Norvegia si è arrivati fino a 21,8°C a Hokksund e 21,4°C a Hynnekleiv e Drammen, ma 20°C tondi sono stati raggiunti anche a Oslo. In Svezia a varcare la soglia dei 20°C è stata invece Uppsala, che ha raggiunto 20,2°C.
C’è da dire che la precoce estate scandinava è durata poche ore. Il subitaneo rialzo termico è stato infatti favorito dai venti di caduta occidentali dalle montagne del Telemark e dopo una notte di diffuse gelate si è arrivati fino a quei valori localmente oltre i 20°C. Ma terminato l’effetto foehn, la temperatura è tornata su valori più normali e quest’ultima notte si sono ripresentate le gelate.
Alcune città sia norvegesi che svedesi, compresa Uppsala, hanno battuto il proprio record di caldo mensile, ma nel marzo 2012 in Norvegia si superarono i 23°C e la stessa Oslo raggiunse 21,5°C.