Il progetto MAP (Mesoscale Alpine Programme), patrocinato dall’Organizzazione Meteorologica Mondiale (WMO) nell’ambito del Programma di Ricerca Meteorologica Mondiale (WWRP), aveva come scopo fondamentale, quello di investigare i fenomeni meteorologici intensi che si manifestano in aree con orografia complessa. Le Alpi sono quindi state scelte come area campione in quanto sono caratterizzate da fenomeni di questo tipo ed inoltre presentavano già una copertura osservativa notevole.
Al progetto hanno aderito ben 13 paesi. Oltre all’Italia (che ha partecipato grazie al Progetto Strategico “MAP-SOP” del CNR) ne hanno fatto parte Francia, Svizzera, Germania, Austria, Slovenia, Croazia, USA, Canada, Nuova Zelanda, Regno Unito, Grecia e Slovacchia.
In dettaglio gli obiettivi scientifici del MAP erano:
1. Migliorare la comprensione degli eventi di intense precipitazioni influenzati dall’orografia, includendo sia la convezione profonda che la precipitazione frontale, e degli episodi alluvionali ad essi associati.
2. Migliorare la previsione numerica dei processi umidi sopra e in prossimità di orografia complessa, includendo l’interazione con i processi alla superficie.
3. Migliorare la conoscenza e la previsione del ciclo di vita del Foehn e dei fenomeni ad esso legati, della loro struttura tridimensionale e dei processi associati nello strato limite planetario.
4. Migliorare la conoscenza del fenomeno di rottura delle onde di gravità al fine di perfezionarne la descrizione all’interno dei modelli numerici.
5. Fornire un database per la validazione ed il miglioramento dei modelli numerici meteorologici ad alta risoluzione, dei modelli idrologici e dei modelli accoppiati (meteo-idro) applicati ad aree montuose.
Allo scopo di raggiungere questi obiettivi, sono stati organizzati singoli sottoprogetti scientifici con lo scopo di studiare:
· meccanismi di precipitazione orografica
· anomalie di vorticità potenziale (PV) nell’alta troposfera
· misure idrologiche per la previsione delle alluvioni
· dinamica del flusso in un gap orografico (“gap flow”)
· aspetti non stazionari del Foehn in una valle larga
· rottura delle onde di gravità tridimensionali
· bande di vorticità potenziale (PV streamer)
· struttura dello strato limite planetario in orografia complessa
Come si può vedere, il MAP si è interessato di una vasta gamma di fenomeni, che potrebbero essere divisi in “secchi” (es: Fohen) e “umidi” (es: precipitazione) ma che sono comunque strettamente collegati tra loro (si pensi agli eventi di intense precipitazione sul versante sud delle Alpi, a cui si associa spesso intenso Fohen sul versante opposto).
Le Alpi, grande laboratorio naturale per la ricerca in meteorologia – Link a tutti gli articoli
Primo articolo:
Progetti scientifici in area Alpina: MAP e MAP DPHASE
www.meteogiornale.it/news/read.php?id=15800
Secondo articolo:
Il progetto MAP: obiettivi scientifici ed organizzazione
www.meteogiornale.it/news/read.php?id=15801
Terzo articolo:
Autunno 1999: fuoco alle polveri! Ha inizio la campagna di misure MAP
www.meteogiornale.it/news/read.php?id=15802
Quarto articolo:
Flusso su orografia e precipitazione orografica
www.meteogiornale.it/news/read.php?id=15803
Quinto articolo:
Il progetto MAP DPHASE prosegue il lavoro iniziato dal MAP
www.meteogiornale.it/news/read.php?id=15804
Sesto articolo:
Quali sono gli obiettivi specifici del DPHASE?
www.meteogiornale.it/news/read.php?id=15805
Settimo articolo:
Il DPHASE è all’opera! Vediamone i dettagli tecnici
www.meteogiornale.it/news/read.php?id=15806
Ottavo e ultimo articolo:
Bibliografia e riferimenti
www.meteogiornale.it/news/read.php?id=15807