Diluvi in Corea, in particolare in quella del Sud, domenica 26 giugno. Molte le località che hanno registrato oltre 80 mm di pioggia in 24 ore. Segnaliamo gli accumuli di 129 mm a Seoul, 104 a Sokcho, 102 a Incheon.
Mumbay (o Bombay), la metropoli indiana sulla parte nord della costa ovest, quella affacciata al Mare Arabico, è stata interessata da abbondanti piogge monsoniche la scorsa settimana. Da martedì mattina a venerdì a mezzogiorno, ora locale, l’accumulo di pioggia è stato di 297 mm. Ulteriori 33 mm sono caduti tra il mezzogiorno di venerdì e il primo mattino di sabato. Dopo una pausa nella mattina di sabato, tra il pomeriggio e la mattina di domenica, sono caduti altri 17 mm, portando il totale a 347 mm.
Più volte abbiamo citato Jharsuguda e Allahabad, nelle scorse settimane, come primatiste di caldo, con massime oltre i 45°C, in India. Finalmente sono state raggiunte dalle piogge monsoniche: domenica 26 giugno Jharsuguda 51 mm (massima 34,0°C), Allahabad 55 mm (39,6°C la massima). Nello stesso giorno da segnalare i 124 mm di Ahmadabad.
Un fronte stazionario ha insistito per buona parte della scorsa settimana sul sud della Cina, portando piogge veramente torrenziali, con eventi alluvionali che, oltre a causare serissimi danni a strade, ferrovie e altre infrastrutture (oltre che alle attività agricole), hanno causato la morte di oltre 560 persone. Si contano anche centinaia di dispersi. Nella stagione delle grandi piogge, che in Cina va da giugno ad agosto, gli eventi alluvionali sono purtroppo tutt’altro che insoliti.
Molto colpita dalle alluvioni in particolare la provincia di Guangdong. A Shanwei l’accumulo è stato di 353 mm tra martedì mattina e venerdì sera, ora locale. Nello stesso intervallo di tempo, registrati 279 mm a Shangchuan Dao, 206 mm a Shenzen e 183 mm a Fogang.
Settantadue ore di pioggia, terminate venerdì mattina, ora locale, hanno lasciato complessivamente 206 mm nei pluviometri di Tanega Shima, nel Giappone meridionale.
Giovedì 23 giugno Pechino, capitale della Cina, ha fatto segnare oltre 42°C di massima. Buona parte della Cina (non il sud, investito dalle piogge torrenziali di cui sotto), dell’India settentrionale e del Pakistan hanno fatto registrare massime oltre i 43°C. Più di 400 le vittime, stimate, dell’ondata di caldo.
Anche venerdì 24 giugno è stata una giornata caldissima in gran parte del Pakistan, specie nei settori più occidentali. Dalbandin ha raggiunto i 50,0°C, 8°C abbondanti al di sopra del già elevatissimo valore medio del periodo. Il caldo è stato accompagnato localmente dal vento, forte e polveroso. A Nokkundi, per esempio, la massima è stata 46,0°C e il vento ha soffiato anche a oltre 50 miglia orarie, sollevando polvere e sabbia fino a ridurre la visibilità a circa 200 metri.
Giovedì 23 giugno il caldo, in Europa occidentale, si è spinto parecchio a nord, interessando tutta la Francia e anche il sudest dell’Inghilterra. Parigi ha sfiorato i 34°C, circa 11°C al di sopra della media delle massime del periodo, ma nel tardo pomeriggio forti temporali, di cui già avete letto sul Meteogiornale nei giorni scorsi, hanno colpito diversi quartieri cittadini, portando un significativo raffreddamento, allagamenti e raffiche di vento fino a 50 miglia orarie. All’aeroporto londinese di Heathrow, la massima è stata di 31°C, contro i 21°C scarsi della media delle massime della terza decade di giugno.
Intensi rovesci, spesso temporaleschi, hanno interessato il Regno Unito tra venerdì sera e le prime ore di sabato, al passaggio di un fronte freddo che ha posto fine a una fase calda. Molte località hanno ricevuto più di 50 mm di pioggia nello spazio di 2-3 ore. Per esempio, Lyneham ha registrato 56 mm.
162 mm di pioggia sono caduti a Concepcion, Cile centro-meridionale, domenica 26 giugno.
35,6°C la massima registrata a Chicago e Minneapolis venerdì 24 giugno, 33,9°C quella di Detroit. Gran caldo quindi negli stati degli USA affacciati sui Grandi Laghi Occidentali.
La depressione tropicale Beatriz venerdì era centrata, sulla parte est del Pacifico Settentrionale, 405 miglia a sudovest di Cabo San Lucas, Messico, con venti sostenuti intorno alle 25 miglia orarie. Essa si muoveva verso ovest-nordovest a 9 miglia orarie e ne era previsto il dissolvimento entro 2-3 giorni. Già sabato essa si era in effetti ulteriormente, quanto lievemente, indebolita, continuando a spostarsi lentamente verso ovest-nordovest, fino a perdere definitivamente consistenza tra domenica e lunedì.