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L’Azzorre tiene a bada l’Artico, per GFS solo spifferi freschi sull’Italia

di Pierfranco Serra
28 Ott 2009 - 10:40
in Senza categoria
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Spallata ciclonica dall'Atlantico, il freddo artico scivola dalla Russia sin giù verso il Mar Egeo. L'Italia lambita solo marginalmente. Fonte:  www.meteogiornale.it/mappe/gfs.php
Un vasto promontorio anticiclonico sub-tropicale oceanico si estende dalle Isole Bermuda sin su verso il Canada nord-orientale. Per la nota regola degli scambi termici troposferici, il Vortice Polare risponde con un’ondulazione meridiana fredda in aperto Atlantico, un’imponente saccatura che va a lambire con la sua azione in quota le Isole Canarie.

Per usare una metafora meteorologica, questo grande sasso (saccatura atlantica) scagliato in Oceano dall’azione vorticosa polare, provoca come risposta una grande onda che si riverbera sia sul comparto europeo centro-occidentale, sia in area mediterranea. La grande onda è chiaramente l’alta pressione sub-tropicale oceanica, che porta con se elementi sub-tropicali africani specie tra la Penisola Iberica e il comparto balearico, andando a coinvolgere anche la Francia meridionale.

Siffatta espansione dell’alta pressione, che sull’Europa settentrionale va ad ergersi sin su tra Isole Britanniche e Penisola Scandinava, causa il definitivo allontanamento dalle Nostre regioni meridionali del vortice ciclonico autonomo, che nelle ultime ore ha perturbato i cieli di Grecia e Turchia.

Ma alta pressione ad alte latitudini europee significa anche una nuova risposta ondulatoria meridiana fredda ad opera del Vortice Polare.

Quest’ultima va infatti organizzandosi tra il comparto orientale europeo e la Russia e con il suo getto in quota è andata ad inglobare il suddetto vortice ciclonico autonomo che galleggiava sul Mediterraneo orientale, preparandosi così il terreno.

L’Italia viene così a trovarsi proprio nel mezzo, vive miti e soleggiate giornate dettate dall’aumento della pressione, ma non è completamente al riparo dagli spifferi freddi in quota che pian piano si fanno largo sull’Europa orientale.

Domani, giovedì, prevarrà il bel tempo sulla nostra Penisola. Un respiro più mite e umido tenderà ad interessare il comparto occidentale italico, riduzione della visibilità tra la notte e le prime ore del mattino tra Piemonte e Lombardia, sulle aree interne e vallive della Toscana e della Sardegna. Le minime risulteranno ancora fresche sulle aree interne peninsulari, causa irraggiamento favorito, oltre che dal cielo sereno, anche da una leggera ventilazione tendenzialmente settentrionale.

Venerdì, la campana altopressoria sull’Europa centrale mostrerà dei segnali di sofferenza in corrispondenza dei suoi confini orientali e meridionali, così aria più fredda in quota prenderà la strada dei Balcani per tuffarsi dalla porta dell’Adriatico sull’Italia.

Correnti di grecale irromperanno sulla nostra Penisola, rinforzi sul comparto adriatico. Addensamenti nuvolosi specie lungo i versanti montuosi direttamente esposti alle correnti balcaniche, temperature in diminuzione. Nella bassa troposfera (1500 metri circa), termiche dell’ordine di +2°C specie tra medio e alto versante adriatico.

Ma il motore perturbato atlantico non molla, così da comprimere sempre con più forza la cellula d’alta pressione specie sul comparto centrale europeo.

Risultato? Importante spallata all’ondulazione meridiana fredda di estrazione artica, che non riesce a imporsi con moto retrogrado investendo appieno l’area balcanica.

Sull’Italia ancora sostenuti venti di grecale, che daranno luogo ad una diminuzione delle temperature specie nei valori massimi lungo il versante adriatico. Nuvole sul comparto ionico per un’area di confluenza e nuvole sulla fascia alpina e prealpina del Nord-Ovest, causa infiltrazioni da est in quota e conseguente stau. Anche 0°C nella bassa troposfera sul comparto adriatico centro-meridionale, gran parte d’Italia compresa tra +4°C/+6°C.

Domenica, ancora aria in quota piuttosto fredda si attarderà sulle Nostre regioni centro-meridionali (termiche nella bassa troposfera intorno a 0°C), ma l’imponente lingua gelida artica russa può solo ondularsi verso il comparto balcanico ed egeo. Troppo forte il disturbo atlantico che ora riesce a metter piede in Europa, portandosi a ridosso del Nostro arco alpino occidentale.

Quale evoluzione?

Il medio termine secondo il modello americano

Il futuro prossimo, secondo GFS, parlerebbe di una profonda e fredda saccatura atlantica che si porterebbe sin verso il Mediterraneo centro-occidentale, generando un’insidiosa area ciclonica tirrenica.

Sarebbe un prossimo fine settimana all’insegna del forte maltempo sull’Italia, con la saccatura che evolverebbe in cut-off, in un contesto evolutivo per niente dinamico.

Monitoriamo con attenzione.

Il lungo termine secondo il modello americano

Ferita difficile da sanare, stagno barico mediterraneo?

Ci ritorneremo.

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