La tipica variabilità autunnale:
negli ultimi giorni abbiamo assistito ad un graduale cambiamento del tempo. L’Alta Pressione, che la scorsa settimana determinò condizioni di tempo estivo su molte delle nostre regioni, si è defilata ad ovest ed ora staziona col suo fulcro a ridosso della Penisola Iberica. Sul fianco orientale della struttura si stanno inserendo tutta una serie di impulsi d’aria fresca e instabile provenienti dall’Europa settentrionale. Il risultato è il tempo variabile, o localmente instabile, tipico del mese di ottobre.
Finalmente l’Atlantico:
lo confermiamo, a breve assisteremo ad un cambiamento dell’impianto circolatorio. Le depressioni atlantiche schiacceranno l’Alta Pressione, ricacciandola verso sud. Le correnti da ovest guadagneranno terreno sull’Europa occidentale prima e nel Mediterraneo poi, trasportando impulsi perturbati che causeranno ondate di maltempo di una certa rilevanza.
Peggioramento in due step:
il primo impulso, in arrivo giovedì sera, transiterà nelle regioni centrali e avrà ripercussioni notevoli sul versante tirrenico. Ma non c’è di che stupirsi, è risaputo che quando la circolazione arriva da ovest le regioni esposte sono quelle che si affacciano sul Tirreno. Il secondo impulso, più vigoroso del primo perché accompagnato da un vortice ciclonico, giungerà in apertura della prossima settimana. Stavolta dovrebbe transitare più a nord, implicando un maggior coinvolgimento delle regioni centro settentrionali.
Alpi, in arrivo le prime copiose nevicate:
entrambi i peggioramento saranno caratterizzati da una diminuzione delle temperature, ma sarà col secondo che il clima diverrà veramente autunnale. Difatti prevediamo un rapido calo della quota neve sulla cerchia alpina, con le prime abbondanti nevicate attorno ai 1500 metri di altitudine. Non escludiamo, al momento, delle spruzzate anche sulle cime dell’Appennino settentrionale.
L’evoluzione successiva:
analizzando i Modelli siamo in grado di tracciare una linea di tendenza, che a nostro avviso rimane sintonizzata su frequenze atlantiche. L’attività ciclonica, a ridosso dell’Islanda, rimarrà vivace ma per quel che concerne gli effetti sull’Italia si dovrà attendere l’esatta collocazione degli assi di saccatura. Non è da escludere, ad esempio, che a metà della prossima settimana vada a concretizzarsi un netto miglioramento ad opera di una temporanea rimonta anticiclonica. Si tratterebbe, a nostro avviso, di un richiamo pre-frontale a cui seguirebbe un nuovo assalto perturbato. Le temperature, per questo motivo, potrebbero attestarsi temporaneamente su valori superiori alla norma ad opera di un afflusso di correnti meridionali.
Focus: evoluzione sino al 23 ottobre 2012
I prossimi 4-5 giorni saranno caratterizzati da tempo spesso brutto, con piogge localmente consistenti e persistenti. Transiteranno le due perturbazioni di cui si è discusso pocanzi, con interessamento prima del centro sud e poi del centro nord. La seconda sarà quella che farà calare le temperature su valori tardo autunnali, con nevicate su Alpi e cime dell’Appennino centro settentrionale. Seguirà un miglioramento, col temporaneo ritorno di un promontorio anticiclonico.
La rimonta non sarà scevra da debolezze e l’impianto circolatorio resterà tale per cui non escludiamo persistenti condizioni di variabilità con altre occasioni per delle piogge in diverse regioni. La fase interlocutoria è destinata a naufragare sotto i colpi inferti da un nuovo assalto perturbato, che dovrebbe realizzarsi attorno al 20 e protrarsi per diversi giorni.
Evoluzione sino al 28 ottobre 2012
L’ultima settimana di ottobre, pertanto, sarà condizionata dal transito di altre perturbazioni e non è da escludere una prima incursione d’aria fredda di natura Artica. Ma su questo punto avremo tempo e modo per riparlarne.
In conclusione.
L’autunno, è innegabile, sta finalmente mostrando quelle che sono le peculiarità di dinamicità statisticamente plausibili. Soprattutto nella prima metà.