SFIDA FOLLE RIMANDATA – Il volo nel vuoto di Felix Baumgartner, che doveva svolgersi martedì a Roswell, nel New Mexico, è stato rinviato a più riprese per colpa del vento. Sin dalle prime ore del mattino il suo team ha continuato a posticipare la missione a causa del vento che soffiava a 200 metri di altezza, esattamente nel punto più alto del pallone aerostatico, aspettando che si aprisse un momento favorevole dal punto di vista meteo. L’obiettivo è quello di provare ad abbattere il muro del suono: Baumgartner, chiuso in una tuta simile a quelle utilizzate dagli astronauti, verrà trasportato da una supertecnologica “mongolfiera” (una capsula agganciata a un gigantesco pallone gonfiato ad elio) fino a 36.580 metri di altezza. Da lì si lancerà nel vuoto e dovrebbe raggiungere una velocità di 1.227,6 km/h (per via dell’alta quota da cui si lancerà, dove l’aria è altamente rarefratta), superiore a quella del suono.
RISCHI ALTISSIMI – Il salto potrà essere effettuato soltanto se il vento non supererà la velocità di 3 chilometri all’ora, per permettere il gonfiaggio del pallone aerostatico Tra i rischi che corre l’ex paracadutista militare c’è quello della rottura della tuta: in quel caso potrebbe interrompersi il flusso dell’ossigeno e l’atleta potrebbe essere esposto alla temperatura di 70 gradi sotto zero. Di conseguenza, nel suo sangue e in altri liquidi del corpo potrebbero formarsi delle bolle mortali. Un altro rischio è che Felix durante la discesa possa perdere il controllo e iniziare una vorticosa rotazione su se stesso, cosa che potrebbe risultargli fatale. Per compiere un’impresa di questo tipo ci vuole una preparazione maniacale, che il suo team sta svolgendo in modo minuzioso da 5 anni. Le immagini dell’evento, spiegano gli organizzatori, saranno tuttavia trasmesse con un ritardo di 20 secondi per permettere di fermare la trasmissione in caso di un tragico incidente.
PRIMATO DA BATTERE – Nel momento in cui le condizioni meteorologiche lo permetteranno, Baumgartner sarà portato all’altezza di 36.580 metri e si lancerà in una tuta pressurizzata per quello che sarà, in caso di perfetta riuscita, il più veloce e il più profondo salto a caduta libera di tutti i tempi. L’obiettivo prefissato è quello di battere il record stabilito dal colonnello Joe Kittinger nel 1960 che, nell’ambito del progetto Excelsior, si lanciò da ben 31 km d’altezza. Quella di oltre mezzo secolo fa fu di certo una vera impresa da catalogare nelle imprese impossibili, compiuta addirittura prima che iniziasse l’attività dell’uomo sullo spazio. Inoltre i supporti tecnologici di allora erano certamente molto inferiori rispetto a quelli attuali.