Abbiamo già discusso in diversi articoli che il meteo delle ultime estati è spesso stato soggetto a rimonte dell’alta pressione di matrice subtropicale.
Essa, quando è particolarmente calda e sorvola il Mar Mediterraneo si carica in principio di umidità e rilascia lentamente il vapore acqueo accumulato giorno dopo giorno su una vasta area del continente europeo: ne consegue che l’atmosfera si fa decisamente caldo-umida, con un mix di tassi di umidità molto alti e temperature elevate di difficile sopportazione.
Spesso non si vede l’ora che arrivi una bella rinfrescata, ma in tali condizioni iniziali c’è il rischio concreto di fenomeni meteo estremi: ricordo che l’intensità dei temporali è spesso strettamente correlata alla variazione di temperatura presente tra prima e dopo il fronte.
Se prima di un fronte temporalesco l’aria è eccessivamente calda e altresì umida avrà un’elevatissima energia termica, la quale viene trasferita in energia cinetica tramite i moti convettivi dell’atmosfera; va da sé che, per motivi termodinamici, più vapore acqueo è presente nei bassi strati è più è possibile la formazione di fenomeni meteo violenti.
Ricordo, al tempo stesso, che più l’atmosfera è calda e più può contenere vapore acqueo a parità di volume occupato, quindi, a tutti gli effetti, il rischio di meteo estremo è possibile ogni qualvolta ci siano scontri termici esasperati tra aria molto calda preesistente e aria fredda in arrivo dal Nord Atlantico.
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