Gran caldo:
a conti fatti possiamo considerare l’attuale non soltanto la prima, vera ondata di caldo dell’estate, anche una fiammata africana di tutto rispetto. Come saprete le temperature hanno raggiunto temperature massime notevoli, in qualche caso hanno sfiorato i 40°C perché aiutate dagli alti tassi di umidità relativa.
Europa devastata dalla grandine:
ovviamente non ovunque, perché come vedremo trattando gli aspetti configurativi vi sono aree dove prevalgono temperature superiori alla norma ed altre dove invece domina l’instabilità. Il contrasto derivante tra l’aria estremamente calda proveniente dal nord Africa e quella più fresca di origine atlantica, ha fornito quell’energia necessaria allo sviluppo di enormi celle temporalesche e alle conseguenti devastanti grandinate. Dalla Spagna, alla Francia, dalla Svizzera, alla Germania, dalla Polonia alla Repubblica Ceca.
Anticiclone Africano vs Depressione Iberica:
questo il leitmotiv degli ultimi giorni. Le due figure, ovviamente contrapposte, sono legate a doppio filo l’un coll’altra. La spinta dinamica del promontorio africano è dovuta al repentino calo della pressione avutosi tra la Francia e la Spagna. E’ là che si è infilata la depressione atlantica, i cui effetti sono stati in alcuni casi devastanti. Ora quella stessa depressione sta muovendo i primi passi verso est, aprendo una piccola falla nel muro anticiclonico.
Una ventata d’ottimismo:
chi temeva nella persistenza della calura africana, tirerà certamente un sospiro di sollievo nel sapere che già durante il fine settimana percepiremo un significativo calo delle temperature. Quel che resta della depressione iberica verrà agganciata dalla circolazione atlantica primaria, spingendosi in tal modo nel cuore del Mediterraneo. Affluiranno correnti relativamente fresche che riporteranno le temperature su valori più consoni alle medie stagionali.
L’entità del calo termico:
osservando le proiezioni termiche, abbiamo notato che le temperature potrebbero persino scendere di qualche grado al di sotto della norma. Quando? Presumibilmente la prossima settimana, ma va detto che pur essendo l’ipotesi prevalente vi sono alcune varianti che lascerebbero intravedere la possibilità di un nuovo lieve rialzo. A nostro avviso, considerando la media modellistica, potrebbe prevalere una certa influenza atlantica. Ciò non vuol dire necessariamente instabilità, intendiamoci, ma uno scenario termico gradevole e senza eccessi certamente sì.
Focus: evoluzione sino al 02 luglio 2013
Crescenti infiltrazioni instabili da ovest causeranno un incremento dell’instabilità a cominciare dal nordovest, con temporali localmente intensi sin dal giovedì. Nell’arco del fine settimana affluiranno correnti relativamente più fresche dai quadranti occidentali, che andranno ad innescare una generale diminuzione delle temperature ed anche una crescita dell’attività temporalesca lungo la dorsale appenninica. L’inizio della prossima settimana potrebbe proporci un quadro decisamente temporalesco nelle regioni settentrionali, lambite da un’altra azione depressionaria atlantica.
Quel che crediamo sia importante sottolineare è il ritorno dell’Anticiclone delle Azzorre sulla scena mediterranea, il ché scongiurerebbe azioni africane degne di nota. Questo perché il flusso oceanico sembrerebbe capace di acquisire vigore sull’Europa centro occidentale.
Evoluzione sino al 07 luglio 2013
Per il momento non s’intravedono eccessi di alcun genere, piuttosto una prevalenza di tempo stabile, qualche temporale pomeridiano sui rilievi e temperature all’interno delle medie stagionali.
In conclusione.
Dopo la sfuriata africana, l’estate sembra volersi rimettere in riga regalandoci scampoli di bel tempo senza quegli eccessi che sovente hanno condizionato le stagioni dell’ultimo decennio.