Nei giorni scorsi abbiamo assistito alla corsa ai -40 gradi, fallita di un soffio e rimandata a novembre, con la siberiana Delyankir che si è fermata ad appena 2 decimi da tale limite.
Nelle ultime 48 ore nella Siberia orientale, tradizionale polo del freddo dell’inverno boreale, le temperature sono risalite di qualche grado, e il momentaneo polo del freddo si è trasferito sulle coste del Mar Glaciale Artico e nella Jacuzia occidentale.
Anche la parte artica europea, quella porzione di terra a ovest degli Urali, si è raffreddata moltissimo.
Vorkuta, che aveva già passato la soglia dei -20 gradi il 27 ottobre, era stata successivamente raggiunta da aria mite oceanica che aveva riportato le temperature attorno agli 0 gradi, ma è oggi di nuovo precipitata a livelli siderali, raggiungendo il notevole valore di -27,1°C, oltre 10 al di sotto delle medie minime di novembre, il più basso registrato in questa nascitura stagione invernale in tutta Europa, ma comunque lontanissimo dal record. Anche altre due località europee, Petrun e Hoseda-Hard, sono scese sotto -25°C.
Per la prima volta sotto i -35°C scendono le terre affacciate sull’Artico. Il primato quest’anno spetta a Capo Sterlegova, a 75° Nord nei territori di Krasnojarsk, a nord di Norilsk, che ha toccato -35,2°C (nella foto da Panoramio, user nadiakushnir, un tratto di mare vicino al Capo).
Continua però a spettare alla Jacuzia il primato del gelo, ma non a quella orientale, bensì al suo settore occidentale: Habardino e Selagoncy con -37°C, e Yarol’in con -36,1°C, sono state oggi le località più fredde. Per la Siberia orientale la capolista di giornata è Labaznaya, nell’Oblast di Magadan, che ha raggiunto -35,9°C.