Tutta l’Europa Centro-Settentrionale resta inglobata all’interno della vigorosa e vasta area di bassa pressione imperniata attorno al minimo ciclonico di 969 hPa sul Mar di Norvegia. Si tratta del vortice ciclonico denominato Max, lo stesso che appena ventiquattr’ore fa agiva poco al largo delle coste settentrionali scozzesi con associato un fronte perturbato che ha riportato acute condizioni di maltempo su diverse zone dell’Europa Nord-Occidentale.
La situazione, a seguito di queste tempeste così intense e violente, è diventata ancor più critica su diverse zone delle Isole Britanniche. Il vento ha battuto con incredibile forza, mentre le ulteriori precipitazioni hanno allargato il fronte delle inondazioni non solo alla contea del Cumbria. L’emergenza ha colpito anche l’Irlanda, tanto che il governo di Dublino ha disposto l’utilizzo dell’esercito per far fronte alle situazioni più difficili, fra le quali è coinvolta anche Cork, la seconda città irlandese più importante.
Come evidenzia il Satellite, ora lo scenario appare decisamente meno perturbato, ma vivacemente instabile per via dell’afflusso dell’aria più fredda post-frontale, che ha portato rovesci più organizzati sulle aree occidentali esposte delle Isole Britanniche, ma i fenomeni, sotto forma di breve rovescio, hanno colpito con una certa rilevanza anche la Norvegia, la Svezia meridionale, la Danimarca e parte delle zone centrali europee. La ventilazione è risultata meno violenta, grazie alla minore profonda del vortice ciclonico ed all’attenuazione dell’alta pressione sul Mediterraneo. Il fronte freddo principale si è spostamento velocemente, pur attenuato, verso la Polonia, la Bielorussia e l’area carpatico-danubiana.
La novità saliente di quest’oggi è il peggioramento che si è affacciato su parte del Mediterraneo. Nubi e precipitazioni hanno anzitutto raggiunto parte della la Penisola Iberica, ora maggiormente esposta a correnti più umide e sostenute di matrice oceanica. Ha prevalso il bel tempo sulla Spagna orientale, riparata dal flusso oceanico, con punte di 23-24 gradi sull’area di Valencia.
Il tempo è cambiato anche sul bacino centrale del Mediterraneo, con un impulso instabile all’opera su parte dell’Italia. Le nubi più produttive si sono concentrate al Nord, in modo particolare sulla Liguria che risulta maggiormente esposta al flusso umido da sud/ovest, che ha generato, fin dal primo mattino odierno, piogge importanti da stau a ridosso dei rilievi. Non a caso, sull’entroterra genovese si sono avuti accumuli anche superiori ai 70 millimetri, mentre sulle zone di levante del capoluogo (zona costiera) le piogge hanno raggiunto picchi di 25-30 millimetri. Qualche rovescio ha valicato l’Appennino, ripresentandosi più attenuato verso la Lombardia. Sul resto del Nord pochi fenomeni significativi, ma il solito tappeto di nubi basse.
Il bel tempo, nel senso di ampio soleggiamento, resiste al Sud con temperature che hanno raggiunto punte di 20 gradi tra la Calabria e la Sicilia. L’anticiclone sta dunque perdendo colpi e continuerà a farlo nei prossimi giorni, pur trattandosi solo di un anteprima dell’evoluzione improntata al maltempo per l’inizio di Dicembre.