Diciamolo: finora abbiamo vissuto un mese di marzo all’insegna della tranquillità. Tranquillità indotta dall’Alta Pressione, intervenuta a gamba tesa su di un mese che avrebbe dovuto regalarci altre piogge, magari un po’ di freddo, magari un po’ di neve sulle nostre montagne. Nulla di tutto ciò. Le giornate sono state spesso belle, le temperature superiori alla norma e se le anomalie positive non sono state inusitate è perché le inversioni termiche hanno aiutato a smorzarne i toni.
Varcano i confini nazionali, in Europa, le cose non è che siano andate molto diversamente. Abbiamo avuto il caldo spagnolo e l’esplosione della bella stagione su gran parte dell’Europa centro occidentale. Il poco freddo rimasto, si fa per dire, si è concentrato a est. Freddo che, al contrario, non sta risparmiando altre regioni dell’emisfero Settentrionale. Ci vengono in mente nord America e nord della Cina.
E ora? Finirà così? Beh, no. I modelli, a meno di clamorose smentite, confermano un cambiamento importante nel corso dell’ultima decade. L’Alta Pressione migrerà a ovest e verrà trafitta da una profonda depressione oceanica, in grado di traslare progressivamente a ovest. Torneranno le piogge e caleranno le temperature. Tornerà la neve sull’arco alpino, mentre dovremo ragionare sull’eventuale ritorno delle nevicate anche in Appennino.
Le soluzioni sono diverse: c’è chi propende per un impatto ben più corposo e duraturo, c’è chi invece indica il pericoloso isolamento di un’ampia goccia fredda iberica. Chi avrà ragione? Lo capiremo tra qualche giorno. Quel che è importante è che la staticità atmosferica, che mal si addice a un intero mese di marzo, sta per terminare.