Sempre analizzando e rielaborando la struttura “guida”, prevista per la data del 24 di agosto a 500 hpa , possiamo notare come la figura della “semipermanente” riesca a distendere, parzialmente, l’andamento delle correnti alle medio alte quote. Dobbiamo solo fare una piccola osservazione su questa figura depressionaria. Essa è sì incentrata sull’Islanda, ma presenta una struttura oblunga che potrebbe anche classificarla come: “un quasi vortice polare”. Ciò detto, poiché nella sostanza dei fatti poco cambierebbe, questo “ciclone” sarebbe in grado di originare un flusso di correnti “zonali”, flusso ripartito in due settori: uno zonale atlantico e l’altro, molto più a nord ovest, di origini polari e marittime.
Quello che a noi interessa, data la struttura che dovrebbe attuarsi, è la fase oceanica. Fase che tutt’ora è presente sulla nostra Penisola con una curvatura nettamente antioraria ed un nucleo freddo in quota. Attualmente, sebbene indeboliti dai valori pressori , solcano il nostro Mediterraneo dei fronti atlantici che producono una nuvolosità poco compatta (tipica dei flussi occidentali) e con precipitazioni solo in presenza di fattori orografici.
Ancora qualche giorno, dopo che questa goccia fredda “pilota” verrà assorbita da geopotenziali ben più robusti, inizierà il distendersi la “corda” che si aprirà sotto la pressione del vortice Islandese.
Non è da escludere, data la persistenza di detta depressione, che nel più lungo termine venga a presentarsi una “gobba” anticiclonica sulla nostra Penisola. Onda convessa che potrebbe ristabilire le condizioni di tempo più stabile.
Per tutto il mese di luglio abbiamo assistito “all’egemonia” dell’anticiclone “afro mediterraneo”, ora sullo scacchiere europeo entrerà a far da protagonista una figura pressoria molto più dinamica che avrà un ruolo determinate nel “salto di stagione”. Salto che ancora non sembra imminente e che potrebbe mostrare delle contraddizioni anche pesanti tra l’ultima decade di Agosto e la prima di Settembre.
Sempre, e come da manuale, sotto il tiro di correnti più instabili resteranno le nostre regioni nord orientali e parte di quelle del medio ed alto Adriatico; ma sappiamo tutti, senza enfatizzare situazioni climatiche settoriali, che la regola del nostro clima è sovente anche questa.
L’estate, tranne delle rarissime eccezioni, preferisce il ponente piuttosto che il levante ed il sud piuttosto che il nord. La ragione ha origine in quelle “brevi ondulazioni della frusta atlantica” che alcune volte trovano un varco (saccatura) nella gobba nord orientale di un anticlone mediterraneo.