Fritz I (1008 hPa) e Fritz II (997 Pa) impartono la loro legge ciclonica all’Europa settentrionale ed orientale. Caratterizzati da una imponente massa d’aria fredda, infilzano con venti gelidi il settore scandinavo e quello slovacco.
Ad occidente campeggia, in pieno Atlantico, la voragine barica di origine islandese a 984 hPa. La sua enorme struttura, spinta dalla incessante propulsione gelida artico marittima, dispiega il suo fronte freddo contro il versante occidentale dell’alta pressione azzorriana (1021 hPa) in risalita, iniziando ad eroderla.
Quest’ultima, distesasi sopra la Penisola Iberica, sconfina sul Mediterraneo occidentale, raggiungendo l’Italia. Questa sua dilatazione obbliga il ciclone mobile ionico a trasferire le sue indulgenze occlusive sopra la Penisola Ellenica (1002 hPa).
L’Italia riabbraccia l’alta pressione. Di provenienza azzorriana, l’anticiclone si distende su tutto il settore occidentale del Mediterraneo. Il cut-off ionico, allontanandosi, interferisce, con i suoi cumulonembi, sulle coste calabro-pugliesi. Il cuore della sua struttura trova nuova dimora sopra la Penisola Ellenica rivolgendo su di essa, e territori limitrofi, la sua intensità pluviometrica.
Leggermente più a nord, ovvero sopra la Polonia meridionale e la Slovacchia, si ingrandisce il vortice depressionario gelido Fritz II. I getti di aria fredda inglobano tutti i Paesi circostanti accompagnando piogge diffuse.
Risalendo nuovamente di latitudine si può osservare come il ciclone Fritz I sia riuscito ad incastonarsi tra la Finlandia e la Russia nord-occidentale surgelando un settore continentale tenuto ancora sotto controllo dal lembo occidentale dell’alta pressione siberiana in allontanamento.
Ad occidente, accanto alle coste oceaniche irlandesi, si innalzano gli stratocumuli tipici del fronte caldo invadendo con pioviggine intermittente, in queste ore, e pioggia sostenuta verso il termine dalla giornata, la Gran Bretagna e la Francia occidentale.