Due voragini depressionarie dominano la scena meteorologica odierna: Yannic a 981 hPa sopra l’Islanda e Xaver a 999 hPa sulla Lapponia.
I fronti freddi dispensanti da Yannic aggrediscono le Isole Britanniche andando a sollevare di forza il residuo strato altopressionario mitteleuropeo lasciato in eredità dal passaggio di Teresa durante i giorni scorsi.
Xaver, invece, è il fulcro di una nuova saccatura determinata a coinvolgere, nella sua discesa verticale, i Paesi centro-orientali europei.
Ad occidente la pentola rovente azzorriana a 1038 hPa si scoperchia sopra la Penisola Iberica indirizzando il suo percorso verso la Francia, nello strenuo tentativo di ostacolare le intromissioni fredde nordatlantiche.
Sull’Italia si osserva il dispiegamento di un lungo fronte freddo lungo l’intero Arco Alpino. Le incursioni fresche vanno a destabilizzare l’indecisa rimonta anticiclonica nordafricana, in attesa che faccia irruzione quella azzorriana.
Il cuore europeo viene sommerso da vasti e densi cumuli. Le folate fredde britanniche e l’affondo repentino scandinavo trovano unione sopra i cieli baltici e tedeschi, sfociando in rovesci diffusi.
Nuvolosità che si protrae sino alle pendici d’oltralpe, gettando aria variabile sulle Regioni settentrionali italiane. La risalita altopressionaria nordafricana dimostra tutta la sua debolezza lasciando spazio ad instabilità stratiforme al centro del Paese.
Robusta, al contrario, si dimostra l’ascensione dell’anticiclone delle Azzorre, incontrastato durante la sua rimonta occidentale europea, spinge verso i settori alpini occidentali, iniziando a mostrarsi anche sull’Italia.