L’elemento saliente a breve termine.
Avremo condizioni di tempo instabile su molte regioni della nostra Penisola, con i fenomeni più intensi che progressivamente si porteranno verso i settori orientali ed al Sud. Ad Ovest si affaccerà invece un progressivo miglioramento frutto dell’espansione verso nordest dell’alta pressione delle Azzorre.
L’elemento saliente a medio termine.
E difatti il medio termine si preannuncia moderatamente stabile, con l’alta pressione delle Azzorre che, congiunta ad Est con l’anticiclone Scandinavo, fornirà protezione all’Europa Centro occidentale e Mediterranea. Avrmo quindi condizioni di tempo buono e termicamente in linea con l’andamento stagionale.
L’elemento saliente a lungo termine.
Verrebbe a rompersi il ponte anticiclonico tra le due figure di alta pressione con l’Azzorriano in parziale movimento verso Ovest, in Oceano Atlantico.
Il trend a lungo termine:
Il lungo termine pare confermare quel trend odulatorio più volte richiamato nel corso dei precedenti editoriali. In prossimità della terza decade del mese, è probabile difatti che vi sia un temporaneo richiamo caldo, specie al Centro Sud, a causa di nuova nuova onda depressionaria a largo del Portogallo. Tuttavia la presenza dell’alta delle Azzorre in prossimità della Penisola Iberica porterebbe tale onda in direzione dell’Europa Centrale e del Mediterraneo, con nuovo calo termico per correnti da Ovest-Nordovest.
Elementi di incertezza: Come spesso capita in simili configurazioni bariche, molto dipenderà dall’effettivo movimento dell’alta pressione delle Azzorre. Il suo posizionamento risulta di fondamentale importanza nel movimento delle ondulazioni atlantiche.
Fattori di normalità climatica:
Sembra prospettarsi un periodo tutto sommato termicamente normale, filgio appunto dell’espansione lungo i paralleli dell’alta pressione delle Azzorre.
Tuttavia è bene sottolineare che la stessa posizione non può di certo essere definita come la canonica estiva osservabile anni or sono. Difatti il fulcro principale della stessa andrà a posizionarsi tra l’Oceano Atlantico e la Gran Bretagna.
Focus: evoluzione sino al 20 luglio 2006
Il miglioramento previsto dall’inizio della nuova settimana pare destinato a prolungarsi fin verso l’inizio dell’ultima decade del mese. Se però la prima fase potrà considerarsi termicamente in linea con le medie del periodo, la seconda potrebbe riservare un temporaneo richiamo caldo.
Richiamo caldo che potrebbe, il condizionale è d’obbligo, presentarsi nel periodo compreso tra il 17 e il 22 del c.m. Il tutto a causa della nuova ondulazione che andrebbe ad interessare inizialmente l’Oceano Atlantico.
Evoluzione sino al 25 luglio 2006
Il periodo successivo a quello descritto poco sopra potrebbe invece arrecare un nuovo calo termico, frutto della stessa ondulazione sopra menzionata che, col suo movimento Ovest-Est, andrebbe a portarsi verso l’Europa Centrale e Mediterranea. Il tutto traducibile in correnti prevalentemente Nord occidentali e nuovi temporali tra Alpi e Appennino Centro Settentrionale.
In conclusione.
Anche l’analisi odierna pare scongiurare nuovi episodi di caldo prolungato. I richiami caldi menzionati fanno parte di una logica barica figlia delle ondulazioni oceaniche. Per questo possiamo ribadire la mancanza di eventi eclatanti da qui fin verso la fine del mese.