Era il 9 febbraio 1956:
situazione meteorologica:
al suolo il vastissimo Anticiclone Russo, con massimo di 1060 hPa sugli Urali settentrionali, manda un suo lembo a coprire la Penisola Scandinava e la Gran Bretagna.
Il fronte d’irruzione dell’aria fredda siberiana è oramai giunto tra Francia e Belgio, e si appresta ad invadere l’Inghilterra.
Su quasi tutta l’Europa centrale, settentrionale ed orientale, le temperature sono inferiori ai -20°C.
A Berlino l’intensa irruzione siberiana fa cadere 8 cm di neve con una temperatura di -22,5°C!
Sulla vetta dello Zugspitze cadono 35 cm di neve con una temperatura di -29°C.
Sull’Italia si è formato un minimo barico di 1005 hPa tra Lazio e Sardegna.
A 500 hPa l’Anticiclone in espansione dal nord della Scozia fino alle coste settentrionali norvegesi, lascia tutto il nostro Continente sotto l’influenza di una vasta depressione con minimo di 5040 gpm sulla Polonia, associato a valori termici di -42°C.
L’azione di blocco dell’Anticiclone è completa, nei confronti delle più miti correnti atlantiche, che vengono dirottate direttamente sul Polo attraverso l’Islanda.
Ad 850 hPa un eccezionale, freddissimo nucleo di aria russa invade da est il Continente Europeo: valori di -25°C si toccano tra Germania e Cecoslovacchia, mentre isoterme di -20°C sfiorano le Alpi.
10 FEBBRAIO 1996, NEVICA DA TRIESTE ALLA SICILIA:
La neve ha fatto la sua comparsa su molte città d’Italia, sottoposte così alla seconda ondata di freddo che si è abbattuta sulla Penisola.
Dalle ore 07 di questa mattina una vera e propria bufera di neve si è abbattuta su Roma ed i centri della provincia, paralizzando il traffico stradale ed isolando interi quartieri.
La neve ha tramutato il volto di Roma in quello di un’autentica città nordica.
Il servizio dell’ATAG e quello della STEFER è stato quello che ha risentito maggiormente della situazione, con la nevicata che ha messo KO almeno il 70% delle vetture.
Completamente interrotte le comunicazioni per Montemario, Monteverde e sulla Nomentana.
Solo nel pomeriggio è stato possibile approntare un servizio filoviario ridotto nelle zone elevate della città.
Malgrado la sabbia gettata sui binari, infatti, il traffico sulla linea tramviaria è stato interrotto per almeno quattro quinti.
Tale lavoro si è svolto con particolare celerità, in quanto si trattava di precedere il vento gelido di tramontana, che, secondo le previsioni dell’Ufficio Meteorologico, doveva abbattersi su Roma a partire da questa notte.
Il traffico aereo internazionale, in partenza o in arrivo dall’aeroporto di Ciampino, non è stato influenzato dalla neve caduta nella mattinata sulla zona e nei dintorni.
Alcuni collegamenti aerei sono comunque stati sospesi, a causa delle cattive condizioni del tempo, sulle tratte verso Cagliari e Bari.
Anche la situazione nei paesi vicini è molto grave: a Rocca di Papa sono caduti 50 cm di neve, a Frascati ed Albano circa 30 cm.
Un’abbondante nevicata è caduta pure ad Ostia, ove la circolazione stradale è molto ridotta.
Sempre a Roma, sono state oltre mille le persone ricorse alle cure ospedaliere per lesioni e fratture dovute alle cadute.
Molte automobili sono inoltre rimaste bloccate in varie strade della città.
I treni, invece, sono partiti regolarmente dalla Stazione di Roma Termini.
A Milano, poco prima delle 23, ha cominciato a cadere la neve accompagnata da un gelido vento; a Torino grossi fiocchi hanno imbiancato la città fin dalle ore 22.
Senza il consueto turbinio indotto dal vento, la neve è cominciata a cadere stamani su Trieste, intorno alle 11, imbiancando rapidamente la città e l’altopiano carsico.
Nel giro di un’ora, le strade ed i tetti si sono ricoperti di una candida coltre.
A sera la neve è cessata, ma si è levata la bora che ha preso a soffiare ad una velocità di 120 kmh.
Da circa due ore la neve ha iniziato a cadere anche su Bologna, accompagnata a tratti da raffiche di gelido vento.
Stamani è nevicato anche a Pisa, per oltre un’ora.
In città la neve è alta 5 cm, mentre nevicate più abbondanti si segnalano a Cascina, Pontedera, San Miniato e Volterra.
A Livorno la neve è caduta per la seconda volta nello spazio di una settimana, e la neve ha raggiunto un’altezza di 15 cm.
Le bufere di neve che si sono abbattute per una decina di giorni, quasi ininterrottamente, su Abruzzo e Molise, sono cessate nella mattinata di ieri, e le condizioni meteorologiche sembrano avviate verso un deciso miglioramento.
A Campobasso la neve ha cessato di cadere durante la notte, ma nel pomeriggio è ripresa a cadere con molta intensità.
Per quanto il sole sia tornato a splendere su Matera, la temperatura si mantiene rigida, e la città resta ancora isolata.
A Lettino, sul punto più alto del Matese (1.100 metri), sono stati registrati -17°C.
Anche su Taranto, che finora era stato solamente sfiorato dalla tempesta, stamani sono caduti 10 cm di neve.
Rimangono isolati i centri di Martina Franca e Laterza.
Su tutta la Puglia, verso sera, il cielo ha ripreso ad oscurarsi, mentre la temperatura si aggira attorno ai -3°C.
Per altre cinque ore è nevicato su Napoli e sulle zone circostanti.
A Camaldoli ed a Capodimonte, la coltre bianca ha raggiunto uno spessore di circa 30 cm.
Nella parte bassa della città, sul lungomare, la neve ha raggiunto i 15 cm.
La città, che non è abituata a simile, eccezionale, imperversare degli eventi, è rimasta paralizzata per alcune ore.
Sulle zone costiere della Sicilia è nevicato fino a sera.
Sulle cittadine e sui paesi di collina e di montagna le tormente continuano con immutata violenza.
A Palermo un vento gelido e fastidioso si è sostituito alla neve, che rimane sui monti della Conca d’Oro, ravviati, a sprazzi, da un pallido sole.
A Floresta, che è isolata da oramai 7 giorni, la neve è alta più di due metri.
ATTENZIONE. Quanto presentato è solo uno stralcio della cronaca di quel giorno. Abbiamo preparato un grande libro con la cronaca di un inverno straordinariamente gelido, un libro che farà la storia e racconterà come andarono realmente le cose.
Leggendo il libro sono rimasto senza parole più volte, per l’estremo coinvolgimento e passione con cui è stato riportato anche il più piccolo dettaglio. Il libro fa vivere un evento del passato, il gelido freddo del 1956.
Per l’acquisto del volume, dovreste seguire le istruzioni riportare nell’articolo che vi segnaliamo: www.meteogiornale.it/news/read.php?id=12496
Testi in buona parte di Marco Rossi, estratti dalle pagine da 70 a 75 del libro, con adattamento a cura di Andrea Meloni.