Fa caldo record, fa un caldo afoso, fa un caldo mai visto, siamo stressati, distrutti, terrorizzati dal caldo vissuto nell’estate di fuoco, quella del 2003. Il clima estivo in Italia e parte dell’Europa fa paura.
Vari anni fa, specie gli anziani, aspettavano l’arrivo dell’estate nella speranza che i dolori reumatici si placassero, che quella tosse che non passa più scomparisse. L’estate era un toccasana per la salute di giovani e anziani.
L’ultima estate ha lasciato uno sterminio di morti per il caldo. Tante persone sono decedute per crisi respiratorie, infarto e altre cause, ma sono morte nella terribile estate 2003. Ma anche altre estati sono state terribili, chi può scordare il 1983?
Nel 2003, i morti in Italia forse sono stati 10.000, c’è chi dice 15.000, in Francia svariate migliaia.
Eppure anche in passato si sono avute ondate di caldo, ma quella del 2003 è stata per vaste regioni d’Europa, la più terribile dell’epoca moderna, con temperature di +40°C a Parigi, Londra e le grandi città del Nord Italia, in Germania, in Svizzera. Sono stati battuti i record da quando si fanno regolari misurazioni della temperatura.
Non solo il caldo fa notizia, ma è il clima a fare notizia, tuttavia la qualità dell’informazione è poco curata, così che il caldo afoso (quello umido per intenderci) diventa torrido perché suona meglio, se fa caldo più della media si dice che il caldo è record, se non eccezionale per attirare l’interesse della gente.
Una cosa va detta, che fa caldo veramente, specie nelle regioni del Nord Italia, con temperature sino a 10°C sopra i valori medi del periodo. E’ un caldo notevole, che deve fare notizia, che deve essere di monito alle autorità affinché non vi siano altri morti per il caldo.
E allora che anche le notizie rammendate solo per farsi notare ben vengano per la buona causa e che per davvero ci si attivi alla salvaguardia di chi non può pensare a comprare un ventilatore.
Ma sapete qual è la giornata tipo di chi patisce il caldo, di chi ha seri problemi di salute?
Il respiro diventa profondo, si dorme per non pensare al caldo, si mangia poco, si beve poco. La notte è un’agonia: non passa un filo d’aria, l’umidità rende il caldo ancor più soffocante.
Le pareti della stanza da letto, il balcone, emanano calore.
E dopo giorni e giorni di stress, il fisico si debilita ed il rischio di complicazioni cresce. Gli ospedali, ancora spesso privi di ambienti climatizzati (beh, fosse solo quello), si riempiono di gente che sta male per il caldo.
Nel Nord America, mi riferisco a USA e Canada, alcuni stati dell’est Europeo, che prima di noi hanno vissuto ondate terribili di caldo, hanno adottato dei sistemi di intervento per gli anziani, realizzando centri di accoglienza refrigerati.
Ma ormai anche l’Italia è all’avanguardia. Spesso ci lamentiamo che da noi nulla funziona, che la protezione civile eccede con gli avvisi (prima ci si lamentava per le tragedie, a volte frutto di allerte non diramate, ma dico non si è mai contenti), ebbene, sul sito internet è apparsa una sezione dedicata al problema caldo: www.protezionecivile.it.
Almeno stavolta chiudiamo uno, due occhi per la buona causa e utilizziamo le nostre risorse per assistere le persone anziane a cui poco importa che ci siano 35°C gradi umidi, loro ne sentono 43°C sulla pelle, se non 45°C!
Siamo “lamentosi”, non ci va bene nulla, ma allora prego, chi si lamenta entri in campo. Grazie.