Una vasta area anticiclonica si estende attualmente dal Vicino Atlantico fino alla Russia, tramite un lungo corridoio dinamico (alti geopotenziali) passante per il cuore dell’Europa. Questa configurazione di blocco contribuisce a tenere per il momento a bada un’area ciclonica d’instabilità posta tra Grecia, Turchia e Mar Nero. Nel contempo, le perturbazioni atlantiche trovano la porta sbarrata sul Continente Europeo, riuscendo a transitare solamente sulle nazioni più settentrionali.
La situazione appare destinata a mutare molto presto, a causa del lento movimento retrogrado (da est verso ovest) della bolla ciclonica orientale, la quale pertanto accrescerà già sul breve termine la sua influenza instabile sulle regioni italiane. Non solo, sul medio periodo l’anticiclone continentale tenderà ad arretrare verso ovest ponendo i propri massimi sulle Isole Britanniche, in un contesto barico che favorirà la discesa di correnti fresche in quota verso il Mediterraneo, con la conseguente alimentazione della circolazione ciclonica che potrebbe addirittura portarsi ancor più ad ovest, in corrispondenza della Penisola Iberica
Andiamo per gradi, valutando con attenzione l’evoluzione proposta dal modello inglese: la fase centrale della settimana, come già anticipato, vedrà l’accrescimento dell’instabilità sulle regioni centro-meridionali, per merito dell’espansione del cut-off balcanico verso i bacini meridionali. La forte cellula altopressoria continentale, innescando correnti orientali sul bordo meridionale, favorirà questo scivolamento retrogrado della trottola depressionaria verso la nostra Penisola.
Le conseguenze instabili potrebbero essere localmente rilevanti, in quanto si verificherà uno scontro non indifferente di masse d’aria di diversa origine, a cui si assocerà una progressiva rotazione ciclonica delle correnti già a livello del suolo. Le acque calde mediterranee potrebbero dare quell’ulteriore contributo a favore dello sviluppo d’imponenti sistemi temporaleschi, stante il fatto che il previsto peggioramento si paleserà sotto forma di diffuse condizioni d’instabilità.
Nel week-end la situazione potrebbe degenerare ulteriormente sul bacino centro-occidentale del Mediterraneo, in quanto le mappe elaborate dal centro europeo propongono la discesa di un apporto fresco ed instabile ciclonico dal Mediterraneo. In questo frangente l’alta pressione tenderà ad un netto cedimento a tutte le quote sul cuore dell’Europa, con la roccaforte anticiclonica in isolamento sulla Gran Bretagna. In virtù di quest’ulteriore apporto fresco, si realizzeranno le condizioni per un’instabilità a carattere più diffuso sul territorio italiano, probabilmente anche sulle regioni settentrionali che fino a tale momento avevano risentito di una maggiore protezione anticiclonica.
La possibile evoluzione per i primi giorni della prossima settimana è ben delineata dalla mappa allegata in apertura dell’articolo: l’anticiclone britannico favorirà l’ulteriore penetrazione del vortice instabile mediterraneo verso ovest, addirittura tra Francia e Penisola Iberica. Lo spostamento del vortice verso ovest contribuirà ad un richiamo tiepido ed umido di matrice nord-africana verso l’Italia, con un contesto instabile che potrebbe ulteriormente aggravarsi tanto da favorire precipitazioni in qualche caso molto rilevante, specie tra Tirreno ed Isole. L’isolamento del perno sulla Penisola Iberica andrà tuttavia ad innescare una graduale risalita anticiclonica subtropicale sulle nostre regioni, ma questa è una delle variegate ipotesi relative al lungo termine.
Al momento è ancora troppo prematuro sbilanciarsi sulla rotta precisa del vortice ciclonico e sulle successive conseguenze derivanti dal supporto d’alimentazioni fresche dal Nord Europa. Di sicuro le prospettive di questa settimana, dopo la delicata parentesi anticiclonica, vanno nella direzione di condizioni meteo assai dinamiche e vivaci, pur con l’assenza per un lungo periodo delle correnti atlantiche, queste ultime latitanti a causa dell’ostinata presenza anticiclonica in Gran Bretagna. L’anticiclone britannico rappresenta di certo un elemento di discontinuità, dopo la lunga persistenza di ondate cicloniche per una grande fetta del trimestre estivo.