La temperatura del pianeta Terra potrebbe crescere anche del doppio, rispetto alle aspettative, ben prima della fine del secolo. E’ quanto risulta dal più grande studio basato su modelli climatici mai condotto finora, coordinato dall’Università di Oxford. «Il nostro studio dimostra che livelli crescenti di gas serra possono avere un impatto sul clima di gran lunga superiore a quanto atteso finora» ha dichiarato David Stainforth, lo scienziato a capo del progetto “Climate Prediction”.
Nella fattispecie, le previsioni sull’incremento della temperatura media al livello del mare oscillano tra i 2 e gli 11 gradi Celsius, il doppio di quanto pronosticato negli studi fin ora condotti. La ricerca considera un livello di biossido di carbonio nell’atmosfera doppio rispetto a quello presente prima della rivoluzione industriale. Un livello comunque non esagerato, che si pensa possa essere raggiunto entro la metà di questo secolo.
Per la simulazione del modello climatico gli scienziati hanno fatto ricorso all’aiuto degli utenti di internet. 95 mila persone da 150 diversi paesi (l’Italia ha contribuito con oltre 1800 partecipanti, e il MeteoGiornale con un suo Team) hanno scaricato il software con la simulazione dal sito https://www.climateprediction.net/.
Nei momenti di inattività del computer il programma ha simulato l’andamento della temperatura al crescere delle emissioni dei gas serra. I dati sono stati poi inviati al server centrale via internet. Usando il potere di calcolo messo a disposizione dai privati (ben 8000 anni di tempo di calcolo) sono stati così simulati nei modelli 4 milioni di anni: un numero tale da poter valutare numerosissime variabili.
Il metodo del “calcolo diffuso”, cioè l’utilizzo di tempo di calcolo messo a disposizione gratuitamente dai privati, era già stato sfruttato in precedenza dal progetto SETI (Search for Extra-Terrestrial Intelligence – ricerca di intelligenze extraterrestri), per analizzare una grande mole di dati raccolti dai radiotelescopi. Questo sistema permette di effettuare elaborazioni altrimenti alla portata solo di super-computer, che normalmente non sono a disposizione delle università.
Al di là della metodologia usata, la ricerca rappresenta un nuovo grido d’allarme circa lo stato di salute del pianeta. E’ indispensabile quindi raggiungere gli obiettivi del trattato di Kyoto, operativo da quest’anno, sul taglio delle emissioni di gas serra (solo il biossido di carbonio dovrebbe scendere entro il 2012 del 5% circa al di sotto dei livelli del 1990). Il rischio è di rendere la Terra esposta ad eventi climatici di portata imprevedibile.