Sono decenni che i Geologi dibattono su questo problema di non facile risoluzione. Ampi cenni di glaciazione, come erosione particolare delle rocce, residui di valli glaciali, sono stati infatti ritrovati anche nel cuore del Continente Africano ed in pieno Sahara.
Ma la teoria della deriva dei Continenti poteva essere sufficiente a dare una spiegazione di questi fenomeni glaciali apparenti a latitudini tropicali.
Un nuovo studio ad opera degli Scienziati dell’Università di Harvard, ha suggerito, sulla base dell’analisi di alcune rocce di origine tropicale situate nei territori del Nord Ovest canadese, che a tratti tutto il nostro Pianeta possa essere stato ricoperto da masse di ghiaccio.
Le rocce tropicali esaminate nella zona dello Yukon canadese, presentano numerosi segni tipici di Glaciazione, come deformazione dei sedimenti molli ad opera delle masse glaciali, striature, ecc.
Sulla base del magnetismo di queste rocce, e della loro composizione, si è potuto appurare che 716,5 milioni di anni fa, nel pieno di quella che è stata chiamata “sturtian glaciation”, tali rocce erano situate al livello del mare sui Tropici, ad una latitudine di 10°, poco sopra l’Equatore, spostandosi poi verso nord nel corso dei millenni a causa della deriva dei Continenti.
I calcoli modellistici indicano che, se il ghiaccio giungesse fino a 30° di latitudine, l’effetto albedo (la riflessione della radiazione solare nello spazio effettuata dal ghiaccio stesso e dalla neve) sarebbe stato in grado di raffreddare ulteriormente la Terra fino a coprirla interamente di ghiaccio.
L’ipotesi “Palla di Ghiaccio” sembrerebbe così dimostrata.
L’innesco di tale glaciazione potrebbe esser stata innescata, o favorita, da un’eccezionale frequenza ed intensità di attività vulcanica, ma al momento questa è solo un’ipotesi.
Le polveri vulcaniche avrebbero innescato tale glaciazione, la quale poi si sarebbe autoalimentata per l’effetto albedo, fino a spingersi all’Equatore.
Successivamente l’emissione di grandi quantità di CO2 da parte di altre eruzioni vulcaniche avrebbe provocato un nuovo “effetto Serra”, in grado di sciogliere rapidamente il ghiaccio.
Il mare gelato non avrebbe infatti potuto assorbire questa CO2 che sarebbe rimasta intrappolata nell’atmosfera, dando origine ad un forte e rapido riscaldamento.
Una volta che gli Oceani si fossero liberati dal ghiaccio, avrebbero di nuovo assorbito parte della CO2 atmosferica, raffreddando parzialmente le temperature e dando origine ad uno stato di equilibrio, con i ghiacci presenti solamente alle latitudini polari.
Il ciclo appena descritto è rappresentato nel grafico in allegato.
La fauna eucariota (unicellulare) sarebbe sopravvissuta nelle poche aree di mare libero lasciate libere dal ghiaccio nelle zone equatoriali.