Non è facile visualizzare la sabbia del deserto presente sulla nostra Penisola, in quanto si tratta pur sempre di un velo impalpabile, costituito da polveri sottili.
Non dobbiamo, infatti, farci ingannare dalla definizione di “sabbia”: i veri e propri “granelli di sabbia”, quelli che siamo abituati a vedere sulle nostre spiagge, non sono trasportati dal vento in alta quota.
Essi, infatti sono troppo pesanti, ed i venti che soffiano sull’Africa, per quanto violenti, non sono in grado di trasportarli per più di poche centinaia di metri.
Quelli che raggiungono la nostra Penisola, invece, sono delle “polveri sottili”, del diametro di pochi micron, generate dallo sfregamento dei granelli tra di loro e contro le rocce.
Essi sono abbastanza leggeri da raggiungere le alte quote atmosferiche, e da venire trascinati dalle correnti al di sopra del Mediterraneo.
Ma la piccolezza non inganni: si tratta, infatti, complessivamente, di milioni di tonnellate di materiale, che ogni anno lasciano l’Africa per depositarsi sopra il nostro Continente.
L’immagine di stamani riesce benissimo ad evidenziare la massa di polveri gialle che attraversano il Mare, provenienti dall’Algeria e Tunisia, e dirette verso il nostro Centro Sud, trascinate dai venti in quota da sud ovest (Roma misura venti da libeccio a 48 kmh, a 1543 metri di altezza).