INSTABILITA’ CONTINUA, SENZA RESPIRO – Non accenna ad allentare la morsa il flusso perturbato che trasporta sull’Italia svariati ammassi nuvolosi d’origine atlantica, tali da determinare un quadro di spiccata variabilità, che risulta più accentuato sul Triveneto e lungo le regioni tirreniche dove nel corso della giornata odierna domenicale sono attese le precipitazioni più frequenti. Non solo piogge, ma anche occhiate di sole e sensazioni di clima primaverile, dettate soprattutto dalle temperature miti che riescono agevolmente a portarsi localmente sopra i 20 gradi al Sud e sulle Isole. I primi tepori mediterranei si contrappongono ad un’azione gelida artica che dal Nord Europa va sconfinando verso Regno Unito e Francia, con ritorno di freddo e neve. Questa massiccia incursione fredda complica ulteriormente il quadro e rinvigorirà ulteriormente il contesto perturbato sul cuore del Mediterraneo. Poi le correnti fredde invaderanno anche i nostri settori.
IL METEO DI LUNEDI’ 11 E MARTEDI’ 12 – Come già fatto cenno, l’inizio di settimana vedrà una recrudescenza dell’instabilità sull’Italia, a causa dell’approfondimento di una vasta area depressionaria con perno principale sulle coste atlantiche francesi. S’intensificherà l’afflusso di correnti umide occidentali, che trasporteranno nuovi impulsi perturbati con piogge e rovesci più frequenti tra Sardegna e regioni tirreniche. Il quadro sarà particolarmente movimentato ed i fenomeni, localmente temporaleschi, saranno a tratti probabili anche sulle rimanenti zone del Paese, specie nelle ore più calde. Nella giornata di martedì avremo un’ulteriore accentuazione delle precipitazioni, derivante dall’avvicinamento ai mari occidentali italiani del centro della depressione situato sulla Francia: saranno ancora una volta i versanti occidentali tirrenici quelli più esposti alla maggiore fenomenologia.
FREDDO ARTICO DA META’ SETTIMANA – Nonostante il maltempo, nella prima parte della settimana le temperature resteranno miti, pur mostrando un lieve calo di 2-3 gradi. Le nevicate cadranno solo in montagna, fino a quote attorno ai 1000-1200 metri sulle zone alpine e lungo la dorsale settentrionale appenninica. Lo scenario inizierà a mutare radicalmente fra mercoledì e giovedì, quando la ciclogenesi sull’Italia inizierà a far affluire masse d’aria più fredde dalla Valle del Rodano. Il crollo delle temperature determinerà, ovviamente, un progressivo abbassamento della quota neve, con massimi effetti fra venerdì e sabato. Le precipitazioni nevose cominceranno a spingersi a bassa quota anche sulla dorsale appenninica, raggiungendo localmente le colline per via dell’aria fredda che penetrerà anche dall’Adriatico. Più asciutto dovrebbe risultare il tempo al Nord (possibili gelate notturne), salvo precipitazioni iniziali sull’Emilia Romagna nevose a bassa quota.