Non deve essere difficile il lavoro del meteorologo ad Arica, forse il difficile sarà far crescere l’audience, visto che le caratteristiche climatiche di questa città cilena fanno pensare che l’attenzione alle previsioni del tempo da parte dei suoi residenti sia molto modesta. Perché? E’ presto detto. Ad Arica non piove praticamente mai!
E’ probabilmente la città più arida della Terra, con una media di circa 0,5 mm all’anno. Nel periodo 1970-2000, l’anno più “piovoso” è stato il 1986, con un totale di 6,1 mm. Questa aridità praticamente assoluta comporta alcune conseguenze curiose, come il fatto che molti automobilisti tolgano dalle vetture le spazzole dei tergicristalli, accessorio assolutamente inutile. Significativo anche il fatto che il moderno terminale degli autobus extraurbani, denominato Terrapuerto per le sue caratteristiche simili a quelle di un aeroporto, ha le sale d’attesa quasi tutte prive di tetto ma anche i telefoni e molte componenti elettriche della struttura sono quasi totalmente allo scoperto.
Arica è un porto del nord del Cile, situata a soli 18 km a sud del confine con il Perù. È attualmente la capitale della Provincia di Arica, nella Regione di Arica-Parinacota, e la sua popolazione è di 210.000 abitanti. Fondata nel 1537, la città ha fatto parte del Perù fino al 1880, quando fu invasa dalle forze armate cilene durante la Guerra del Pacifico. L’appartenenza al Cile venne definita nel 1929. Nel 1868 fu devastata da un violento terremoto.
Arica è anche conosciuta come la città dell’eterna primavera. La latitudine tropicale (si trova a 18,28°S) favorisce infatti una ridotta escursione termica stagionale, d’altra parte le temperature non sono mai troppo elevate, essendo Arica una città marittima, oltretutto bagnata da un mare freddo, a causa della Corrente di Humboldt. Poco più a sud di Arica, la ancora più grande Iqique (216000 abitanti) ha caratteristiche climatiche analoghe, aridità compresa.
Questa corrente, che deve il suo nome allo scienziato tedesco Alexander von Humboldt che per primo la descrisse a inizio ‘800, segna in modo evidente il clima delle coste del Sudamerica affacciate sul Pacifico. E’ una corrente marina fredda che circola nell’Oceano Pacifico al largo delle coste occidentali del Cile e del Perù e scorre da sud a nord. La corrente è prodotta dai venti occidentali delle medie latitudini e, al suo avvicinarsi alle coste a ovest del Sud America, viene deviata in direzione equatoriale rinfrescando le coste della fascia tropicale. Le temperature dell’acqua lungo la costa occidentale del Sudamerica sono così mediamente inferiori di 7°/8°C rispetto alla temperatura dell’acqua alla stessa latitudine nelle aree dell’Oceano Pacifico più lontane dalla costa. La corrente marina fredda provoca anche un abbassamento della temperatura dell’aria e una inibizione dei moti convettivi, con quasi totale azzeramento delle precipitazioni. Le aree costiere del Perù e del Cile centro-settentrionale risultano così aride e desertiche. A questo proposito ricordiamo che poco più a sud di Arica si trova il Deserto di Atacama, l’area più arida dell’intero pianeta.
Tra le caratteristiche climatiche causate dalla corrente di Humboldt e dallo strato di inversione termica da esso indotto, c’è la frequente presenza, soprattutto al mattino, di nuvolosità bassa marittima, anche questa una caratteristica che accomuna gran parte del deserto costiero del Pacifico, in Cile come in Perù (mitica la “garua” di Lima, la fine pioviggine rilasciata dalla nuvolosità bassa, frequente nella capitale peruviana). Nelle ore centrali, però, spesso il sole tropicale riesce a dissolvere la nuvolosità bassa (un po’ meno in inverno, in settembre vi sono in media solo 45 ore di sole, in aprile sono ben 219) e a regalare ai cittadini di Arica pomeriggi soleggiati e luminosi, con temperature che rimangono comunque piacevolissime, visto che le massime si mantengono intorno ai 26°/28°C durante l’estate australe, mentre in inverno oscillano intorno ai 18°/20°C, con le minime raramente sotto i 10°C. L’escursione giornaliera, intorno ai 6°C in estate e sui 5°C nelle stagioni intermedie, si riduce a circa 4°C in inverno. I record assoluti di caldo e freddo sono 33,6°C e 1,0°C (ufficialmente +33,0°C e +5,0°C nel trentennio ’70/00 secondo il servizio meteorologico del Cile).
La marittimità del sito e lo strato di inversione causato dalla corrente di Humboldt fanno comunque di Arica una città arida ma il suo clima non è certo quello desertico del nostro immaginario, con sole ardente e umidità “a una cifra”. L’umidità relativa si attesta in media intorno al 72% in estate e al 77% in inverno, ma nella notte e nel primo mattino supera quasi sempre l’80%.
A pochi chilometri da Arica si trova la fertile Valle di Azapa, famosa per la produzione di guayabas, olive, pomodori, mango e banane, oltre a insolite piantagioni di papaya. E’ inoltre un importante sito archeologico con oltre 10.000 anni di storia. Il suo capoluogo è San Miguel de Azapa, dove si trova l’omonimo Museo Archeologico e Antropologico e la Facoltà di Agraria, entrambi dell’Università di Tarapaca. Il museo ospita le più antiche mummie del mondo. Si tratta di una zona ricca di geroglifici su alcune aride colline. Per quanto riguarda l’attività economica, molti abitanti sono dedicati alle piantagioni, comprese quelle delle famose olive di Azapa, viola e di sapore amaro.
La città, invece, è un importante crocevia di comunicazioni, stante anche la vicinanza al Perù e alla Bolivia, ma anche un frequentato centro di turismo balneare, con lunghe spiagge, casinò e un porto dove attraccano numerose navi da crociera. L’ospite di Arica non deve preoccuparsi di “sorprese” di natura meteorologica, certo il suo soggiorno non sarà disturbato dalla pioggia ma se associa l’idea di una vacanza al mare con il bagno nelle acque del mare aperto, Arica non fa per lui.
Bibliografia
alcune informazioni generali presenti in questo articolo sono tratte da wikipedia: es.wikipedia.org/wiki/Arica e es.wikipedia.org/wiki/Valle_de_Azapa
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