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La parola passa all’Artico, inverno sugli scudi

di Ivan Gaddari
01 Feb 2013 - 13:14
in Senza categoria
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la parola passa allartico inverno sugli scudi 26318 1 1 - La parola passa all'Artico, inverno sugli scudi
Ultimi scampoli primaverili:
i cenni del cambiamento si percepiscono nelle regioni di ponente, dove va accrescendosi la nuvolosità a seguito di un incremento della ventilazione occidentale. Contro le Alpi si osservano nubi più consistenti, dettate dal passaggio di una fronte nuvoloso atlantico. Tuttavia, giusto sottolinearlo, le temperature rimangono costantemente superiori alla norma eccezion fatta per la Val Padana, dove invece le nebbie contribuiscono a mantenere in auge un tipo di tempo prettamente invernale.

Dall’Africa all’Artico:
osservare repentini sbalzi termici è divenuta una consuetudine. Masse d’aria d’estrazione diversa si alternano con estrema facilità, ecco quindi che il passaggio dalla primavera anticipata all’inverno non creerà quello stupore che altrimenti sarebbe ovvio. Nell’arco di 48 ore si perderanno 10-12 gradi. Lo sbalzo si percepirà maggiormente laddove i valori termici risultano più alti, quindi in montagna, sulle alture e al centro sud. Trattandosi di aria artica, gelida ad alta quota, il riversamento del freddo verso la superficie sarà tanto più marcato quanto più intense risulteranno le precipitazioni.

Il perché del cambiamento:
fino a pochi giorni fa, prima che la cupola anticiclonica prendesse il sopravvento, i maggiori centri depressionari risultavano posizionati a ridosso del Canada. Fu la ragione che spinse diversi fronti perturbati, relativamente freddi, in direzione del Mediterraneo. Attualmente stiamo assistendo al trasferimento dei geopotenziali dal comparto canadese verso la Scandinavia, con conseguente appiattimento della struttura anticiclonica sui paralleli. Non appena si libererà un’ampia porzione d’Atlantico, grosso modo ubicata tra l’Artico Canadese e l’Islanda, ecco che una rediviva Alta Pressione delle Azzorre troverà lo spazio per realizzare le prime sortite ad alte latitudini. Un primo tentativo di blocco si avrà nelle prossime 48 ore e la conseguente irruzione Artica colpirà le nostre regioni. Un secondo tentativo, destinato ad andare in porto, si manifesterà a metà della prossima settimana e si spalancherà la strada per una più corposa incursione fredda.

La seconda irruzione:
come detto pocanzi, si mostrerà decisamente più convincente grazie alla strutturazione di un coriaceo muro anticiclonico. L’affondo artico risulterà un po’ più ad est ma quel che più conta è che il blocco d’aria gelida che andrà a posizionarsi sull’Europa centro orientale avrà modo di alimentare la saccatura con ripetuti impulsi d’aria fredda. La reiterazione dipenderà sia dalla maggiore tenuta del blocco atlantico, sia dal parziale piegamento in direzione nordest.

Freddo più incisivo e duraturo:
l’impianto barico determinerà un consistente contributo invernale anche nel nostro Paese, che dovrà fronteggiare dapprima un diffuso peggioramento durante il quale si realizzeranno nevicate diffuse alle basse quote, successivamente un maggior apporto d’aria fredda che andrà ad inserirsi – probabilmente – in un quadro di persistente instabilità.

La tendenza successiva:
attorno a metà febbraio potrebbe realizzarsi una pausa, nella quale andranno ad inserirsi correnti relativamente più miti di natura atlantica. Si tratterebbe di un altro, significativo reset barico, in attesa che un’altra pulsazione dinamica azzorriana apra la strada ad una terza irruzione d’aria fredda. Stavolta, però, potrebbe avvalersi di una maggiore componente continentale derivante dall’espansione dell’Anticiclone Russo-Siberiano verso ovest. Inutile sottolineare che si tratta di ipotesi e come tali dovranno essere necessariamente suffragate da ulteriori elementi.

Focus: evoluzione sino al 14 febbraio 2013
Il weekend si preannuncia perturbato e moderatamente freddo. L’incursione artica aprirà una falla all’interno della quale si inserirà un’area di Bassa Pressione in rapido scivolamento verso sudest. Condizioni di maltempo interesseranno dapprima le regioni centro settentrionali, successivamente il medio-basso versante adriatico e il sud. Le temperature caleranno ovunque, con esse diminuirà la quota neve e localmente si potrebbero verificare precipitazioni nevose a quote collinari. Un graduale miglioramento interverrà ad inizio settimana, ma già da martedì correnti umide occidentali – derivanti dall’approssimarsi della nuova saccatura artica – investiranno l’Italia con conseguente aumento della nuvolosità nelle regioni tirreniche e sulla Liguria. Mercoledì tempo in peggioramento, il maltempo sarà associato ad un graduale calo termico che si farà strada a partire dal centro nord.

Nelle giornate successive ci aspettiamo condizioni meteo prettamente invernali, le precipitazioni potranno assumere carattere nevoso a bassissima quota. Non si escludono sconfinamenti sino in pianura nelle regioni centro settentrionali. Per un miglioramento occorrerà attendere le giornate dell’11 e del 12 febbraio.

Evoluzione sino al 19 febbraio 2013
Miglioramento che dovrebbe durare poco, perché le correnti atlantiche parrebbe in grado di riconquistare temporaneamente la scena apportando alcuni passaggi perturbati anche sul nostro Paese.

In conclusione.
Le imminenti irruzione Artiche serviranno a ricordarci che il mese di febbraio, così come agosto per il caldo, è sovente capace di riservare le migliori irruzioni fredde.

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