Un ben ritrovati. Questa mattina vorremmo proporvi uno scenario totalmente differente, invece saremo costretti ad analizzare un tipo d’evoluzione che, nel corso del weekend, porterà il solito campo d’alta pressione a spadroneggiare in lungo e in largo nel bacino del Mediterraneo. Lo sappiamo, non è una novità, tuttavia rimane la delusione d’un peggioramento prima dato ed immediatamente tolto.
In tal contesto, peraltro, si và ad inserire una fase, seppure di breve durata, dai caratteri prettamente autunnali. Effetti che vanno scemando, ma che nelle passate 24-36 ore hanno rammentato che il calendario recita novembre. La vasta depressione prossima alle Isole Britanniche, è stata in grado di portare l’ingresso d’un sistema frontale con annessa formazione di un profondo minimo di pressione.
Area ciclonica che, formatasi in prossimità delle regioni Settentrionali, è traslata rapidamente verso Sudest, determinando l’importante peggioramento delle condizioni meteorologiche. Ad onor del vero, giusto ribadirlo, la prima fase dello stesso è stata caratterizzata da fenomenologia temporalesca, frutto dei contrasti termici creatisi tra l’aria più fredda in ingresso e la superficie del Mar Mediterraneo ancora in grado di fornire energia sottoforma di calore.
Una notte, quella mercoledì, segnata da intensi temporali e frequenti fulminazioni, specie su Liguria, Toscana e Sardegna, in estensione successivamente alla Campania e le coste del basso Tirreno. In alcuni casi, oltre i cumulati di pioggia tra i 40 e i 60 mm, è caduta persino la grandine.
Precipitazioni che toccavano anche regioni del Nordest, laddove il contemporaneo abbassamento della temperature regalava la neve localmente, come comparsa, al di sotto dei 1000 m. I venti Nord occidentali al seguito del minimo di pressione, determinavano un abbassamento delle temperature su tutte le regioni, con calo della quota neve anche in Appennino Centrale e Meridionale. Localmente, leggasi Abruzzo ed Appennino laziale, al di sotto dei 1300-1400 m.
Che attendersi dalla giornata odierna? Bene, l’eredità della giornata passata permane in dote di valori minimi relativamente bassi, causa l’aria fredda presente nei bassi strati atmosferici. In taluni casi, come al Nordovest e la Toscana, le nubi di passaggio hanno stoppato le possibili brinate. In altri, come nel caso della Sardegna, debole nuvolosità ha determinato nuovi piovaschi sui settori nord occidentali.
Osservando il satellite è possibile osservare altra nuvolosità poco ad Ovest della Sardegna, mentre residui interessano l’estremo Sud e parte delle coste del medio-basso Adriatico. Avremo qualche isolata precipitazione sulla Sardegna occidentale, in rapido esaurimento alla tarda mattina, così come sulla Puglia costiera, la Calabria meridionale e, occasionalmente, la Sicilia orientale. Al Nord, invece, il tempo sarà stabile e generalmente soleggiato. Locali addensamenti pomeridiani faranno visita ai rilievi alpini e prealpini valdostani e piemontesi.
Da Sudovest, tuttavia, si affaccia rapido un promontorio di alta pressione, figlio della spinta depressionaria in Oceano. Ecco quindi che il cielo, ben presto, diverrà al più irregolarmente nuvoloso, ad iniziare proprio dal Sud e dalle regioni Centrali. In attesa, poi, del weekend stabile e soleggiato quasi ovunque.