Non è facile tracciare un bilancio del notevolissimo evento invernale della prima metà del mese su una regione come l’Abruzzo, comunque abituata ad inverni assai produttivi: le nevicate hanno in taluni casi oltrepassato record che sembravano intoccabili, scomodando paragoni non certo facili con annate come il 1956. Gelo e neve possono aver avuto una durata un po’ più limitata rispetto a quell’indimenticabile inverno di oltre 50 anni orsono, ma hanno lasciato un’impronta incancellabile. La storia si è scritta anche dal punto di vista delle temperature, con il gelo sopraggiunto dopo le nevicate: sfiorati i -30°C a Tagliacozzo, mentre si è misurato un record assoluto in Appennino con -37.4°C ai Piani di Pezza (come gentilmente comunicatoci dall’associazione Caput Frigoris).
Le nevicate sono venute giù con impressionante abbondanza anche sulle località litoranee, più di quanto accaduto nelle altre regioni adriatiche colpite dalla neve, tranne probabilmente qualche zona della Romagna. Abbiamo visto Pescara ricoperta da un manto nevoso di quasi mezzo metro, ma in altre località costiere si è fatto ancora meglio. Le immagini che potete vedere sotto si riferiscono alla località di Pineto, dove la neve caduta il 10 febbraio ha superato i 70 centimetri, quantitativo ben maggiore rispetto ai paesi limitrofi come Roseto degli Abruzzi e Silvi Marina. L’autore degli scatti è Massimiliano Giorgini, che ci ha riferito come anche nella precedente intensa nevicata di fine gennaio 2005 a Pineto si erano avuti 40 centimetri, un’altezza di neve superiore rispetto ad altri paesi che si affacciano sulla spiaggia. Ora spazio alle foto durante la neve e poi dopo la neve.