Spicca al centro della carta di analisi al suolo il monte altopressionario a 1031 hPa. Il suo spostamento verso i Paesi mitteleuropei determina l’aumento del richiamo gelido artico da parte delle Regioni balcaniche, strizzando l’occhio ai nostri territori.
Inoltre, questa sua nuova posizione si mostra uno scudo nei confronti della trincea ciclonica oceanica composta da numerosi punti di assalto compresi tra 982 e 1000 hPa.
Isobare di alta pressione (tra 1020 e 1028 hPa) sovrastano il nostro Stivale spazzando via le nubi temporalesche, ma lasciando ampi spazi di movimento alle correnti gelide settentrionali.
I contrasti termici dovuti al violento impatto tra la massa anticiclonica atlantica in viaggio verso il centro Europa e le correnti gelide scandinave in discesa verso le basse latitudini sfociano in precipitazioni nevose abbondanti distribuite dal Baltico ai Balcani.
Ancora sovrastato dalle piogge è il lembo più estremo sud-orientale europeo, offuscato dai cumuli depressionari in movimento verso il Mar Nero.
Sulla Gran Bretagna spiccano le nubi gelide del fronte freddo di provenienza islandese. Queste si schiantano contro la protezione anticiclonica azzorriana che, ancora oggi, si mostra in pieno controllo di tutto il settore occidentale continentale.
Anche l’Italia viene fotografata quasi sgombra da nubi, persino quelle nevose del centro-sud sono in lento dissolvimento.