L’anno 1991 cominciò con una situazione da grande caldo sul Continente europeo.
Già ai primi di Gennaio aria mite oceanica attraversava l’Europa occidentale, permettendo ad un’isoterma mite di +4°C ad 850 hPa di invadere il nostro Paese, mentre le Isole maggiori restavano addirittura con isoterme di +8/+10°C.
Ma un ulteriore rinforzo dell’Anticiclone Africano spinse ancora più a nord il flusso atlantico, che, l’8 di Gennaio, lo zero termico sostava ben a settentrione della nostra Penisola, ed aria umida e mite atlantica invadeva l’Europa Centrale.
Si arriva così alla fatidica giornata del 10 Gennaio 1991, giornata in teoria situata nel cuore del periodo più freddo della stagione invernale, ma che in realtà vide una colossale rimonta dell’anticiclone africano sul Mediterraneo Centrale e sull’Italia, con lo zero termico ad 850 hPa che si portò all’altezza della Scandinavia meridionale.
E fu così che in quella giornata così calda caddero molti record secolari sulle città tedesche, grazie anche ad un moderato effetto favonico di vento di caduta dalle Alpi.
In particolare le città di Costanza e di Oberstdorf, che presentano una lunga serie termometrica che parte dagli anni ’30, ebbero rispettivamente +16,3°C e +17,5°C, che sono i loro record storici per la prima decade di Gennaio.
Stoccarda, poi, che presenta una serie storica risalente al 1900, ebbe il poprio record di caldo con +17,1°C.
In generale possiamo dire che i record storici di caldo per la prima decade di Gennaio vengono detenuti, in Germania, per il 70% dal 10 Gennaio 1991, e per il restante 30% (con sole poche eccezioni), dal giorno 05 Gennaio 1999, nel quale si ebbe un’altra poderosa espansione anticiclonica africana sull’Italia con isoterme di +8/+10°C ad 850 hPa.
Nonostante questi inizi caldissimi del mese di Gennaio, sappiamo poi che tra la fine del mese e gli inizi di Febbraio, in entrambi gli anni, l’Italia venne investita da due consistenti ondate di gelo!