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La grande neve di New York e il gelo fin sul golfo del Messico

di Giovanni Staiano
15 Feb 2006 - 10:08
in Senza categoria
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Carta delle isoterme a 850 hpa in Nord America alle 12 GMT di domenica 12 febbraio. Si nota la isoterma -10°C scendere fino alle coste del Golfo del Messico. Elaborazione MeteoGiornale.
New York City, “epicentro” della bomba bianca che ha colpito gli USA, ha visto cadere domenica 12 febbraio 63 cm. di neve in meno di 24 ore, che hanno paralizzato gran parte dei trasporti (fortunatamente era domenica…). Si tratta della più grossa nevicata, in città, dal lontano dicembre 1947, quando scesero 63 cm. in 2 giorni. Tutta la costa est degli Stati Uniti da sud di Washington a nord di Boston è stata coperta da un manto di neve tra i 30 e i 70 centimetri. La tempesta di neve, la prima di un inverno finora mitissimo, si è abbattuta da sabato notte sul Nord-Est degli Stati Uniti ed è poi proseguita domenica, specie nel New England. Una decina gli Stati coinvolti: da sud, Virginia, Maryland, Delaware, Pennsylvania, New Jersey, New York, Connecticut, Rhode Island, e poi più a nord Massachusetts, Vermont, New Hampshire e Maine. In alcuni momenti le folate di vento nordorientale (minimo al suolo sul mare, ma a immediato ridosso della costa) hanno raggiunto i 90 chilometri all’ora.

In alcune zone, specie della Pennsylvania e del New Jersey, la nevicata è stata eccezionalmente accompagnata da lampi e fulmini. L’impatto del maltempo, che ha toccato diverse grandi città da Washington a Filadelfia, da New York a Boston, è attenuato dal fatto che è domenica: scuole e uffici sono già chiusi e non c’é stato bisogno di misure straordinarie. Ma i trasporti hanno subito pesanti conseguenze. Centinaia di voli sono stati cancellati e il traffico aereo è rimasto difficile per tutta la giornata. Alcuni aeroporti importanti, come il Reagan di Washington, sono rimasti chiusi e altri, come quelli di New York e il Logan di Boston, hanno funzionato in modo intermittente.

Sempre negli USA, da segnalare come l’aria gelida “tuffatasi” nelle pianure centrali abbia raggiunto le coste del Golfo del Messico, portando temperature davvero inusuali lunedì mattina, come i -3°C di Baton Rouge e -1°C di New Orleans, in Louisiana, o i -4°C di Mobile, in Alabama. Segnaliamo anche i -2°C di Biloxi, nel Mississippi, e i -4°C di Pensacola e Tallahassee, nel nord della Florida. Nel “sunshine state” spiccano anche le minime di 1°C a Orlando e 7°C all’aeroporto di Miami.

Condizioni di severo maltempo invernale hanno attanagliato le coste nordoccidentali della Baia di Hudson, in Canada, nel weekend e lunedì scorso. A Rankin Inlet, da domenica pomeriggio a lunedì mattina, il vento ha spirato con velocità compresa tra 48 e 64 km/h, con temperatura tra -28° e -34°C (e windchill fino a oltre -60°C!). Le raffiche di vento hanno superato gli 80 km/h. Lo scaccianeve è stato tale da ridurre praticamente a zero la visibilità.

In contrasto, gli ultimi giorni sono stati insolitamente miti nell’estremo nordovest del Canada, ovvero nello Yukon. A Dawson, per esempio, sabato la massima è salita a quasi 6°C e domenica addirittura a 9°C abbondanti, ovvero 25°C oltre la media stagionale.

Piogge torrenziali, anzi alluvionali, hanno interessato parte delle Filippine la scorsa settimana. Sull’isola di Mindanao, per esempio, la pioggia caduta a Surigao da lunedì 6 a lunedì 13 febbraio è stata pari a 863 mm. Sull’isola Leyte, Maasin e Tacloban sono state inondate da 419 e 353 mm di pioggia in 72 ore, tra la mattina di venerdì 10 e quella di lunedì 13. Nelle stesse 72 ore, Borongan, sull’isola Samar, ha registrato 350 mm di pioggia.

La Kamchatka, la vasta penisola nella estrema Russia orientale, è caratterizzata dagli inverni molto freddi, certo non gelidi come nella Siberia continentale, ma molto più nevosi. Ust’Kamchatsk, a 30 metri s.l.m., ha avuto estremi termici domenica 12 febbraio -30,9°/-22,9°C, con neve caduta in quantità pari a 6,3 mm e accumulo al suolo salito a 172 cm. Oltre 120 cm lo spessore del manto nevoso a Petropavolovsk. La “mitica” Ojmjakon, “capitale del freddo” in Jacuzia, scende spesso sotto i -50°C (-52,5°C domenica), ma la neve al suolo è in genere poca. Domenica 12 febbraio era alta solo 26 cm.

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