Non tutti gli studiosi concordano, anzi, nelle dichiarazioni diffuse dai mass media, taluni affermano che negli ultimi anni l’Italia è investita dalle perturbazioni atlantiche più che in passato, ma con tutto il rispetto, tale opinione andrebbe avvalorata dai numeri.
La mia considerazione che leggerete è basata sull’osservazione del tempo atmosferico in Italia ed Europa oltre che dalla verifica della circolazione atmosferica che vi prevale da anni. Ogni riferimento ad idealismi politici è puramente casuale e non voluta: l’articolo intende analizzare in sintesi che succede nel Pianeta Terra, con l’occhio di un giornalista scientifico.
Alcuni affermano che il clima è influenzato dalla decadenza, se non progressiva attenuazione della Corrente del Golfo, ma quanto di esatto c’è in questo?
Definizione della circolazione atmosferica generale degli ultimi anni. Orbene, è dall’inverno del 2000/2001 che non si osserva agire sull’Italia una diretta e costante circolazione atlantica. Negli ultimi anni abbiamo veduto frammenti di circolazione derivante dall’Atlantico, raramente venuta da ovest, spesso da nord ovest e seguita da masse di aria fredda marittima che hanno generato ciclogenesi autoctone.
Oggi una regione d’Europa, domani un’altra, subiscono evidenti esagerazioni climatiche, che sovente chiamiamo estremizzazioni, con siccità o piogge eccessive. Tempo fa scrissi che il clima europeo assumeva effimere peculiarità di quello osservabile nel nord americano, che ribadisco è assai differente di quello del Vecchio Continente, anche in un’ottica climatica di massima estremizzazione.
Ho l’impressione, però, che si gridi troppo all’eccesso climatico, che si metta dentro, con esagerata puntualità, causa del cambio climatico l’Effetto Serra.
E’ una teoria che oggi giorno perde credibilità, quella che attribuisce i repentini cambiamenti del clima all’Effetto Serra. Varie scuole di pensiero scientifico espongono altre motivazioni e propongono qualche dubbio a tale tesi. Che fare allora?
Il nostro Pianeta è continuamente oggetto di violenza, taluni vedono con sguardo penoso gli ambientalisti, quasi che fossero degli estremisti politici, ma notizie come quella che circola questi giorni e che viene dall’Islanda fa davvero male:
una parte del ghiacciaio più grande d’Europa, il Vatnajökull, scomparirà per la costruzione della diga di Karahnjukar che seppellirà sotto 150 metri d’acqua uno dei pochi paradisi del nostro Pianeta. La diga serve per produrre elettricità e l’elettricità serve per produrre alluminio. L’Islanda, in base al protocollo di Kyoto, può aumentare del 10% l’inquinamento.
Per informazioni suggerisco la visita del sito www.savingiceland.org.
L’Effetto Serra è un rischio concreto, anche se per ipotesi non ha prodotto modifiche al clima di questi anni, potrebbe creare instabilità, incertezza per il futuro. Da modesto abitante del Pianeta Terra mi preoccupo parecchio dell’inquinamento devastante rilasciato nei Paesi del Terzo Mondo.
In Italia con la stagione invernale alle porte, avremo allarmi per gli agenti inquinanti che interesseranno le nostre città, ebbene, sapevate che i livelli di attenzione degli standard italiani sono svariate volte inferiori a quelli respirati dagli abitanti delle metropoli del nuovo progresso tecnologico e industriale?
Mega metropoli che inquinano 100 volte più di Milano, le regioni industriali d’oriente che ricevono commesse dai benestanti paesi occidentali, inquinano a dismisura il nostro Pianeta.
Di questi tempi ho l’impressione di vivere in un quartiere ricco di una città sudamericana, mentre buona parte degli abitanti del pianeta vive nelle favelas e produce e respira inquinamento. Ma l’aria che respiriamo è la stessa.
Ma torniamo al cambiamento climatico in Italia, alla falsa stagione piovosa che stiamo vivendo. Un attento osservatore della circolazione atmosferica, avrà notato che le piogge cadute in Italia negli ultimi mesi, derivano da condizioni del tutto locali, senza la diretta azione di perturbazioni atlantiche che una dopo l’altra dovrebbero raggiungere il Mar Mediterraneo.
In Italia è piovuto copiosamente su parte delle nostre regioni, non su tutte, se ne tenga conto. La pioggia è venuta per una circolazione depressionaria locale, in Francia e Penisola Iberica prosegue a piovere poco, anzi, in Iberia la siccità non finisce proprio. Ma la situazione è simile in varie zone d’Europa.
E’ eloquente, con l’avvento della stagione fredda in Europa si formano ancora una volta le Alte Pressioni, e le perturbazioni atlantiche autunnali se ne vanno verso la Scandinavia ed ancora più a nord. Le proiezioni dei modelli matematici indicano la possibilità di una retrogressione di masse di aria fredda dalla Russia, ovvero una circolazione atmosferica invernale, con venti di burian ottobrini. Non attendiamoci il freddo e la neve, siamo solo a metà ottobre, però, come scrissi a fine settembre, il trend verso il clima veduto gli altri anni, prosegue, anche se per l’inverno 2005/2006 non è plausibile fare previsioni attendibili.
L’anomalia della circolazione atmosferica si rafforza con la notizia del transito del ciclone tropicale nel sud del Portogallo e della Spagna, un evento straordinario, ma che mi pare sia avvenuto anche nel passato. Una situazione da valutare e che non significa che il clima europeo è avviato a tropicalizzarsi.
In conclusione….
L’articolo ha affrontato in maniera sommaria varie problematiche che andrebbero analizzate nel dettaglio, specie alcune che ottengono interesse notevole nei lettori, come la notizia della decadenza della Corrente del Golfo, a cui il Meteo Giornale ha dedicato nel passato molti articoli e che si appresta a dedicargliene altri.
Vorrei sottolineare che anche questa teoria viene manipolata con leggerezza estrema, che le parole delle ricerche diffuse dagli scienziati, vengono alterate al fine di ottenere attenzione. Ma chiedo prove certe ai sostenitori della tesi che vede la Corrente del Golfo ferma.
Il mio pensiero lo leggerete su queste pagine, non mancherò di intervenire sull’argomento.