Le pianure centrali americane, a causa del suolo fertile, di una adeguata disponibilità di acqua e dell’abbondanza di sole sono considerate il granaio degli U.S.A.
Tale area tuttavia, essendo situata in una fascia di transizione tra il clima più umido delle regioni orientali e quello semiarido dell’ovest, va soggetta, di tanto in tanto, a periodi di siccità che solitamente non durano più di una stagione.
L’eccezionale siccità degli anni ’30 durò invece praticamente tutto il decennio e fu aggravata da temperature estive elevatissime e forti tempeste di vento.
L’uso scorretto del territorio da parte dei numerosi coloni, insediatisi nella zona dopo la I guerra mondiale, ebbe un effetto sinergico con le avverse condizioni climatiche: l’eliminazione totale della prateria tipica della zona, per fare posto alla coltivazione intensiva e ripetuta di cereali e all’allevamento del bestiame, innescò un fortissimo processo di erosione del suolo.
Nelle zone più colpite di Kansas, Oklahoma, Texas, New Mexico e Colorado, 8-10 cm di terreno furono asportati dal vento, sotto forma di immense nuvole di polvere, che arrivarono fino alla costa atlantica; gli anni peggiori furono il 1930, 1934 e 1936 caratterizzati da frequenti tempeste di polvere battezzate blak blizzards capaci di oscurare completamente il sole, ridurre la visibilità a pochi metri ed accumulare dune di polvere alte fino a sei metri.
Le altissime temperature estive, che toccarono localmente i +49 °C, causarono circa 15000 vittime, soprattutto anziani; centinaia di migliaia di persone dovettero abbandonare le loro terre inaridite e le case ricoperte dai cumuli di polvere, dando vita ad un fenomeno migratorio di proporzioni bibliche, diretto soprattutto verso la California e citato in tanti romanzi, film e canzoni.
Solo nei decenni successivi a seguito del miglioramento delle condizioni climatiche e grazie al piano di intervento del governo con creazione di praterie, filari di alberi a scopo frangivento, idonee rotazioni colturali e maggesi, la zona riprese lentamente a vivere ed anche l’ambiente riassunse quasi completamente il suo aspetto originale.
Anche negli ultimi anni le regioni ad est delle Montagne Rocciose hanno subito una gravissima siccità con conseguente erosione eolica del suolo, probamente la più grave dopo gli anni ’30; particolarmente grave si è presentala, quest’anno, la situazione nello stato del Montana.
Il problema dell’erosione del suolo è sicuramente uno dei più gravi problemi ambientali a livello mondiale, situazioni simili al “dust bowl” americano si verificano in vari continenti trasformando in deserto aree coltivate, dal Sahel alla Cina Occidentale.
Fonte di informazioni: https://www.usd.edu/anth/epa/dust.html (South Dakota University)