Con il ciclone Jens (997 hPa) ormai prossimo al Mare di Kara, cerca di ritagliarsi un nuovo ruolo da protagonista il vortice depressionario scandinavo a 985 hPa. Questo infrange tutti i suoi desideri di espansione contro i muscoli altopressionari mitteleuropei di Nives (1026 hPa). Il suo viaggio è indirizzato verso i territori orientali, senza porre attenzione ai settori meridionali europei.
Questi spazi, occupati da Italia e Regioni balcaniche, sono anche oggi invasi dal lento transito di Kristian (1009 hPa). I venti umidi e miti meridionali richiamati sulla nostra Penisola comportano il lungo dispiegamento di fronti occlusi carichi di pioggia.
Ad occidente il perno azzorriano a 1026 hPa si dimostra instancabile davanti ai continui impeti depressionari nordatlantici. I cicloni polari a 994 e 993 hPa sfoderano la loro propulsione fredda contro i versanti occidentali altopressionari, ma senza alcun esito favorevole.
Il transito di Kristian si dimostra più lento del previsto. La risalita di venti nordafricani aiuta la stasi circolatoria in quota sul nostro Paese, impedendo che le fitte nubi occlusive depressionarie si diradino. Ne deriva una vasta area instabile protratta sino ai territori balcanico-ellenici.
Tutta questa circolazione ciclonica avviene ai piedi di una ritrovata stasi meteorologica mitteleuropea derivante dal possente allargamento di Nives. Cieli limpidi e temperature miti vengono sfoderati su tutta la fascia centrale continentale.
Il fronte freddo scandinavo mette in mostra la sua struttura arcuata sopra il Mar Baltico, cercando inutili spazi di espansione.