CLIMA E METEO: per molti anni si è discusso sulla possibilità che la Corrente del Golfo, quel grande nastro trasportatore che invia il calore verso le coste atlantiche del nostro Continente, e che ci preserva dai rigori invernali che, ad esempio, non sono risparmiati alle coste orientali del Canada, si possa indebolire a causa dei cambiamenti climatici.
Adesso l’allarme sembra essere confermato, ed anzi, con un notevole anticipo rispetto alle previsioni che indicavano un simile evento non prima del 2100. In effetti, tutte le proiezioni allarmistiche sono state anticipate in questi due anni, non solo con i dati previsionali, ma in particolar modo nell’analisi di quello che succede.
Il meccanismo supposto per l’indebolimento della Corrente del Golfo è il seguente: grandi quantità di ghiaccio si stanno sciogliendo dalla Groenlandia, e l’acqua molto fredda che ne deriva scenderebbe nel Nord Atlantico, bloccando quel meccanismo che trasporta acque calde e salate dal Golfo del Messico, che sprofonderebbero sotto le acque fredde.
L’aumento della temperatura nelle regioni polari, Groelandia compresa, alimenta la fusione perché sono triplicate le precipitazioni medie annue. In sostanza, nevica di più, ma la neve si fonde e diventa acqua dolce che si riversa in Oceano.
Ecco che in questo modo salterebbe il nastro trasportatore della Corrente del Golfo, lasciando al gelo il nostro Continente, in particolare durante la stagione invernale.
Di fatto, un “BLOB” di acqua fredda è presente a sud della Groenlandia, un anomalia negativa delle temperature che non trova riscontro da altre parti della Terra nell’ultimo decennio.
Stando alle conclusioni del climatologo Michael Mann, della Penn State University (uno dei tanti), quest’area di acque fredde rappresenterebbe un’anomalia che non ha precedenti negli ultimi 1000 anni, e l’indebolimento della Corrente del Golfo starebbe avvenendo con un anticipo di 50-100 anni rispetto a quello che indicavano i modelli matematici climatici.
Stando alle ricerche dell’Università di Potsdam, in Germania, la Corrente si sarebbe indebolita del 15% negli ultimi anni, con minore trasporto di calore verso nord.
Le conseguenze sul clima europeo, specie quello del settore nord-occidentale, sarebbero terribili per la stagione invernale che rischia di raffreddarsi in maniera sensibile. Questo avrebbe conseguenze anche per l’Italia, infatti, attualmente le correnti nord occidentali non sono particolarmente fredde, ma se il mare e le Terre si dovessero raffreddare, avremmo molte irruzioni di aria gelida.
Ben peggio andrebbe per le Isole Britanniche, la Norvegia, i Paesi del Mare del Nord e la Germania, che si ritroverebbero con gelidi inverni.
Forse anche la stagione estiva ne risentirebbe; infatti, mancando l’effetto mitigante delle correnti oceaniche il clima diverrebbe più continentale, e la stagione estiva dunque più calda e secca, aumentando fortemente l’escursione termica interannuale. Il meccanismo è davvero complesso per il clima europeo, che d’Estate vede le maggiori precipitazioni su buona parte dei territori.
Insomma, il clima cambia e comporta innumerevoli novità.
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