La giornata di ieri, Sabato 1° Marzo, è trascorsa all’insegna di un clima autunnale, con cieli grigi e qualche pioggerella, in molti casi nebulizzata, eccezion fatta per sporadici e localizzati rovesci.
Le temperature massime si sono mantenute su livelli accettabili ma l’andamento termico medio giornaliero è stato mite, con un fastidioso senso di oppressione dovuto alla cappa di nubi ed umidità che ha avvolto tante città peninsulari.
Questa condizione meteorologica, nonostante non abbia grosse velleità, è molto interessante da un punto di vista didattico poiché è figlia di una serie di elementi in gioco tra loro.
Primo tra tutti il jet stream anche se, come abbiamo detto, il suo raggio d’azione colpisce in modo secondario la Penisola.
Il suo affondo ha permesso una ventilazione da nord-ovest in quota, ben evidente sui settori alpini, con addossamento di aria fredda; il forcing attuato nell’alta troposfera ha avvallato l’attivazione di correnti di matrice sud-occidentale al suolo, per lo più libecciali, su gran parte della nazione, con gli effetti che abbiamo poc’anzi descritto.
Molto bella, in tal contesto, è la nebbia che si è presentata sul settore tirrenico (in primis) dovuta, caso abbastanza singolare, all’avvezione calda e indirettamente all’azione impressa dal getto in quota.
Difatti la pressione esercitata dalle correnti in quota ha fatto scorrere, per mezzo del flusso di Libeccio, aria umida nei bassi strati; in rapida sequenza si è proposta, per conseguenza dell’inclinazione barica impressa dalle correnti di NW, l’azione di una rimonta calda da W/SW che
ha permesso questa fenomenologia, oltre che la ripresa di condizioni stabili e cielo soleggiato.
Il passaggio caldo-umido sulla superficie marina dei Mari Ligure e Tirreno ha dato vita al fenomeno della “Maccaja”, evidente in Liguria, dove le condizioni orografiche aiutano l’addossarsi di questa banda nuvolosa “soporifera”.
Diversa la condizione meteorologica di altri settori europei, in particolare le aree centrali del continente.
La pressione esercitata dal Getto è stata (ed è) molto violenta, quasi a fondo scala, per via di una situazione complessa, sviluppatasi grazie alla rimonta di masse d’aria sub-tropicali dal Portogallo mentre aria più fredda si è incanalata verso est, con sempre maggior vigore.
In un contesto determinato da questa azione di risalita calda mentre si vivacizzano anche le dinamiche cicloniche come la semi-permanente, c’è stato un evidente sussulto baroclino con l’impennata della forza del jet stream che si è mostrata con evidente ventilazione da NW e forti venti a tutte le quote.
L’energia in gioco, il campo altamente baroclino e la convettività hanno gettato le basi per un ambiente tornadico e si sono avuti fenomeni davvero intensi.
Il rinomato centro di previsione Estofex aveva messo in guardia da fenomenologia di tipo Squall Line, con una progressione di tipo LEWP (line echo wave pattern), dove è possibile l’instaurarsi di fenomeni tornadici all’interno di questo sistema mesoscala.
Quest’oggi assistiamo alla risalita delle temperature in un contesto anticiclonico ed il jet stream mostra, in tal maniera, gli effetti positivi di tanta aggressività ed impeto.
Ma la prossima settimana toccherà al Mediterraneo fare i conti con i venti freddi, le precipitazioni ed il ritorno della neve, possibile anche a bassa quota.